Serrapetrona festeggia la Vernaccia
Nera e la prima Docg delle Marche

Serrapetrona festeggia la Vernaccia Nera e la prima Docg delle Marche
di Giulia Sancricca
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Sabato 11 Novembre 2017, 15:50
SERRAPETRONA - «Prima di fare la casa pianta la vigna». Era questo il motto dei mezzadri di una volta e si può dire che gli abitanti di Serrapetrona, dove si produce l’omonima Vernaccia, abbiano seguito alla lettera questa regola. È così che il piccolo paese dell’entroterra maceratese è divenuto la patria della Vernaccia Nera, un vitigno tardivo la cui vendemmia, a differenza della maggior parte delle produzioni, avviene in ottobre e nella prima parte di novembre. La Vernaccia Nera torna a raccontare i suoi segreti con “Appassimenti aperti”, appuntamento giunto all’undicesima edizione che, domani e domenica prossima (19 novembre), accoglierà a Serrapetrona gli amanti di sapori e saperi antichi.

La storia
La vinificazione della Vernaccia Nera di Serrapetrona risale al XV secolo, da qui e dalla sua lunga vinificazione si comprende come sia lo stereotipo del prodotto tipico per eccellenza. Eccellenza che viene riconosciuta con la denominazione di origine Doc nel 1971, diventando poi nel 2003 la prima Docg delle Marche. «È un vino che nasce nel 1600 - spiega Massimo Serboni, titolare della cantina che porta il suo nome e coordinatore dei produttori della Vernaccia di Serrapetrona Docg - La scelta di appassire le uve è nata dal fatto che, inizialmente, il vino aveva una gradazione alcolica molto bassa; fattore che, invece, aumenta dopo gli appassimenti. Un tempo - prosegue Serboni - le uve si facevano appassire in soffitta o in cantina. Oggi viene utilizzata la stessa tecnica: l’uva viene raccolta ad ottobre e si lascia appassire fino a gennaio. Alcuni decidono di farla appassire appesa, come se i grappoli stessero ancora sulla vigna; altri, invece, lasciano le uve nelle cassette. Non c’è differenza tra i due tipi di appassimenti: lasciarla appesa, però, fa sì che ogni grappolo abbia l’aria sufficiente per non rovinarsi».



I due vini
Dal vitigno Vernaccia Nera nascono due diversi tipi di prodotti: la Vernaccia di Serrapetrona Docg e il Serrapetrona Doc. «La Vernaccia - spiega Mauro Quacquarini, coordinatore dei produttori del Serrapetrona Doc e titolare dell’azienda che porta il nome di suo padre Alberto-– già dai nostri avi veniva descritta come un vino “pizzicante” o frizzante, consumato a Pasqua, con i dolci tipici di quel periodo e con il ciauscolo. In seguito, con l’avvento delle nuove tecnologie di spumantizzazione, è stata trasformata in spumante. Durante la vendemmia di ottobre, una parte dell’uva raccolta viene selezionata e messa ad appassire, la restante viene trasformata in vino. Tra la fine di dicembre e i primi gennaio, il mosto ricavato con i grappoli appassiti viene rigovernato con il vino di ottobre (seconda fermentazione). Con questo metodo si ottiene il vino base spumante. Poi c’è la terza fermentazione per la spumantizzazione. È in questa fase che il produttore decide se realizzare uno spumante secco o dolce». Questo metodo e le tre fermentazioni sono le caratteristiche necessarie affinché lo spumante possa essere chiamato Vernaccia di Serrapetrona Docg. Necessaria per la denominazione, poi, la zona dove si trova il vitigno: ad una altitudine compresa tra i 300 e i 600 metri sul livello del mare. I terreni riconosciuti per la Vernaccia si trovano solo a Serrapetrona, in alcune zone di San Severino e di Belforte del Chienti.
Per quanto riguarda il Serrapetrona Doc, invece - prosegue Quacquarini - si tratta di un vino fermo con un anno di invecchiamento. Nasce come denominazione nel 2003, quando la Vernaccia è diventata Docg. Volutamente abbiamo deciso di non chiamare Vernaccia anche il vino fermo per non confondere il consumatore».



La manifestazione
L’evento è organizzato dall’Istituto marchigiano di tutela vini. «Il vino da vitigno autoctono Vernaccia Nera può dirsi emblema stesso della tipicità - sottolinea Alberto Mazzoni, direttore di Imt - l’intero processo di produzione nasce a Serrapetrona e nelle immediate vicinanze. In questo paese viene rigorosamente mantenuto. Il profilo sensoriale che ne deriva è irriproducibile altrove. Unicità, qualità, territorio: così le Marche del vino accolgono il turista e Serrapetrona ne è la perfetta testimonianza». Dopo l’annullamento dello scorso anno dovuto al sisma, l’edizione 2017 segna la rinascita di un incantevole borgo che, con orgoglio ed entusiasmo, ha voglia di mostrare i suoi tesori. Un evento che si realizza anche grazie all’impegno del Comune di Serrapetrona e dei produttori: le cantine Alberto Quacquarini, Colleluce, Lanfranco Quacquarini, Fontezoppa, Podere sul Lago, Terre di Serrapetrona e Serboni. L’appuntamento per degustare questo prelibato vino è nella piazzetta del paese, dove saranno allestiti gli stand dei produttori; un servizio navetta gratuito accompagnerà i visitatori agli appassimenti, dove l’uva viene riposta dopo la vendemmia, in cassette o appesa, finché non sarà il tempo di unire il mosto ottenuto con il vino base prodotto in ottobre.

Le classiche ciambelline una delizia per il palato
Le ciambelline da inzuppare nel vino sono sempre un piacere per il palato. La ricetta tradizionale marchigiana è stata però modificata a Serrapetrona, dove il vino è stato ovviamente sostituito con la Vernaccia. Così è nata la ricetta dei biscotti che le nonne di un tempo hanno tramandato fino ad oggi e che, soprattutto nel periodo invernale, vengono gustati con un buon bicchiere di Vernaccia. Per preparare le ciambelle basta della farina, lo zucchero, il burro, il lievito e l’oro delle terre di Serrapetrona. Una volta uniti tutti gli ingredienti, con l’impasto si formano piccole ciambelle che vengono passate nello zucchero semolato e cotte in forno. L’azienda Alberto Quacquarini, oltre alla produzione della Vernaccia, ha infatti creato il settore dolciario dove, nel periodo natalizio, viene realizzato addirittura il panettone alla Vernaccia. Tutti prodotti che acquisiscono un valore aggiunto grazie ad un prodotto tipico di queste terre.



In zona sette aziende che fanno sistema
Oggi sono sette le aziende che portano avanti la tradizione di queste terre. L’azienda Alberto Quacquarini è nata nel 1958 e oggi è la maggiore produttrice di Vernaccia di Serrapetrona Docg con 35 ettari di vigneto. Colleluce è un’azienda familiare, con produzione limitata e un’accurata selezione delle uve. Lanfranco Quacquarini, invece, ha ereditato l’attività dal padre Raffaele che iniziò negli anni ‘50. La produzione della sua Vernaccia risale ad un’antica tradizione che è stata tramandata per decenni. Sulle colline che guardano al mare, a Civitanova Alta, c’è Fontezoppa che conta vigne anche a Serrapetrona, con varietà impiantate prevalentemente a Vernaccia Nera. A 500 metri sul livello del mare sorge Terre di Serrapetrona, con la volontà di far rivivere un vitigno coltivato da sempre in questo stretto lembo di terra. Podere sul lago è l’esperienza decennale di Sandrino Quadraroli nel mondo della ristorazione e dell’enologia. L’azienda Serboni, infine, è nata nel 1980 e porta avanti la lunga tradizione della Vernaccia, riassumendone gli aspetti che ne nobilitano il risultato finale.
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