Origini, l'ipoteca sul futuro messa
da Roberto Cantori di Fattoria Nanni

Origini, l'ipoteca sul futuro messa da Roberto Cantori di Fattoria Nanni
di Andrea Fraboni
4 Minuti di Lettura
Sabato 18 Novembre 2017, 17:41
Un fulmine nella notte. Una delle tante belle storie della nostra terra. Chiaramente tutta da raccontare e visto il soggetto, un Verdicchio straordinario (Origini), tutto da bere. Un’unica bottiglia, per il momento, ma Roberto Cantori ha le idee molto chiare per il presente e per il futuro della sua piccola cantina.



Giovane azienda, radici lontane
Siamo sulle colline di Apiro, località Arsicci, una bella vigna ma soprattutto terra di qualità e aria effervescente che arriva alle spalle dai monti ma anche da Est, dall’Adriatico. L’azienda agraria è di Roberto Cantori, 34 anni, il marchio è Fattoria Nannì. «Il nome - conferma Cantori - è dedicato a chi ha impiantato la vigna. Gianni Piersigilli, detto Nannì, scomparso nel ‘98, era un geometra che lavorava al genio civile di Macerata e ha impiantato il vigneto nel 1967 quando è nata la Doc del Castelli di Jesi. Era un grande appassionato di viticoltura». Cantori manda avanti l’azienda da solo, assistito dalla compagna Eleonora, entrambi allietati dalla presenza del piccolo Sebastiano, due anni da compiere quasi dietro l’angolo. «Ho fatto l’enologo per Moroder per sei anni poi ho smesso, mi sono buttato sulla ristorazione gestendo due ristoranti a Porto Recanati (Mesamì e Kiro Kiro, ndr)». Laureato in Enologia e viticoltura alla Politecnica delle Marche, esperienze in Portogallo, California, Cantori ha fatto anche passaggio fondamentale in Toscana nell’azienda “Il Borro” di Salvatore Ferragamo. «Con l’aiuto della mia famiglia poi è iniziata l’avventura da solo». Si diceva Apiro, contrada Arsicci, 19 ettari totali di terreno di cui 5 a vigneto. «Il mio pensiero iniziale è stato quello di metterci le mani e la passione in questo progetto. Credendo - continua Cantori - che ormai la qualità di quello che mettiamo in bottiglia è imprescindibile e nasce dalla terra, dalla vigna e poi alla fine anche nelle botti».



Una scelta precisa
Fattoria Nannì produce un solo Verdicchio, una sola etichetta: Origini. «Ho voluto identificare tutta la produzione in un solo vino che rispecchiasse la terra dove l’uva cresce». Nel resto dell’azienda ci sono anche boschi, prati da pascolo e 4 ha di seminativi. Anche se la vigna ha 50 anni, l’avventura è iniziata nell’ottobre 2015, e l’anno successivo la prima vendiammia con l’etichetta Origini Verdicchio Castelli di Jesi, Classico Superiore 2016 Vino Biologico, attualmente in commercio con sole 11mila bottiglie “bruciate” dal mercato. «Non sono poi così poche - continua Cantori - il numero è limitato ma crescerà sempre nella filosofia del biologico sostenibile. Siamo in una terra fantastica benedetta da Dio, 500 metri sul livello di mare, protetta dai boschi con il vento che accarezza i filari ma viene affievolito dalle piante». Per la vendemmia di quest’anno si è giocato un po’ d’anticipo. «Abbiamo iniziato i primi di settembre per lasciare 30 quintali d’uva per la fine di settembre. Numeri un po’ più bassi della prima annata (la siccità, ndr), grande qualità con note armoniche più evidenti. Ma bisogna pensare alla prospettiva: dobbiamo diventare un’impresa, dare lavoro anche ad altre persone, non voglio aumentare etichette, intanto deve crescere Origini, (potenzialità del vigneto fino a 40mila bottiglie, chiaramente tutto biologico, ndr) ma facendo un passo alla volta. In futuro non so cosa farò, sicuramente farò un Verdicchio Riserva, ma il tutto sarà fatto nei tempi giusti, senza inutili corse in avanti».


 
Pensieri in libertà
«Il vino oggi più che mai rappresenta un oggetto ludico, non più necessario per l’alimentazione e nello stesso momento mai come oggi ce ne è in incredibile abbondanza. Credo che la chiave del successo etico sostenibile delle nostre bellissime ma anche piccolissime realtà artigianali passi dal rifiuto consapevole alle omologazioni. Sono altrettanto convinto che il vino nelle Marche è fortemente ancorato al territorio, meglio alle molteplici identità territoriali e sono altrettanto convinto che alla nostra regione basta davvero poco per farsi apprezzare ancora di più, serve soltanto poterla scoprire». «Noi marchigiani in campo ecologico- ambientale siamo stati, siamo e spero che potremmo continuare ad essere per molti anni una società all’avanguardia almeno nel contesto agricolo e vitivinicolo. Già dalla fine degli anni ‘80 in vigna la stragrande maggioranza delle aziende trattava i propri vigneti secondo i dettami del regime agricolo a basso impatto ambientale. Da qualche anno rappresentiamo la seconda regione d’Italia, preceduti solo dalla Sicilia, per diffusione dell’agricoltura biologica. Oggi nella viticoltura marchigiana diverse aziende si stanno nuovamente convertendo ad una in realtà antica, la biodinamica. Poi c’è la piacevolezza di un prodotto agricolo. E il vino la massima espressione di tutto ciò. Pensieri e opere di Roberto Cantori.


 
Un Verdicchio biologico con il segno d’autore
Origini è un vino d’autore. È un Verdicchio biologico dei Castelli di Jesi, Classico Superiore Biologico. Profumo pieno, intenso, persistente, fine, delicatamente aromatico con profumo tipico delle uve verdicchio, floreale con sentori di ginestra. Sapore secco, intenso, persistente, avvolge il palato con il suo piacevole sapore amarognolo. Delizioso e intenso, racchiude in tutto il suo sapore il sapore della nostra regione. Un vino ideale da gustare con amici, in campagna, godendosi il bellissimo panorama marchigiano.
Info
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc Fattoria Nannì Origini 2016
Vino biologico certificato
Gradazione: 13%
Prezzo: € 13,00
Rif: Azienda agricola Cantori Roberto, via Macerata 5, Montefano. www.fattoriananni.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA