Dalla stalla ai vini d'eccellenza
Ciù Ciù, il segno della famiglia

Walter e Massimiliano Bartolomei alla Cantina Ciù Ciù in Contrada Ciafone a Offida.
Walter e Massimiliano Bartolomei alla Cantina Ciù Ciù in Contrada Ciafone a Offida.
di Carla Paliotti
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Sabato 6 Maggio 2017, 13:04
OFFIDA - Il vino come espressione più autentica del territorio. Questa è la vera essenza della cantina Ciù Ciù che profuma di tradizione, dei sapori genuini della terra e al contempo sa di raffinatezza e innovazione. All’origine, quando tutto è iniziato, c’erano solo due mezzadri, Natalino e Anna Bartolomei, e una stalla situata a pochi chilometri dalla città medievale di Offida, tra le splendide colline picene. «L’azienda nasce nel 1970 dalla mia famiglia, che coltivava il terreno ancora a mezzadria e che ha poi trasformato una stalla in una piccola cantina. Da qui sono partiti i miei genitori». A decantare la storia della cantina Ciù Ciù il figlio Walter Bartolomei che insieme al fratello Massimiliano dirige l’azienda di famiglia, oggi imprenditori di successo, conosciuti sia in Italia che all’estero per la qualità del loro vino.

Le tradizioni
Nonostante lo sguardo fisso verso il futuro, verso la conquista di nuovi mercati dove esportare il proprio vino, il patron dell’azienda mantiene salde le sue origini: «Tengo molto alle mie radici e il nome della cantina me le ricorda in ogni istante. Ciù Ciù è infatti il soprannome della mia famiglia, infatti quando le persone venivano a comprare il vino da noi erano soliti dire «andiamo da Ciù Ciù», da qui la decisione di chiamare l’azienda allo stesso modo fino a diventare quel brand che oggi tutti conoscono». Un legame stretto che i fratelli Walter e Massimiliano mantengono sia con la loro storia sia con il territorio marchigiano, perché come entrambi sostengono se non ci fosse questa terra non ci sarebbe nemmeno il loro vino. «Crediamo che il vino debba essere l’espressione più autentica del territorio in cui nasce - affermano i Bartolomei - La nostra filosofia produttiva muove da sempre da questo concetto. Per fare il vino buono, infatti, serve la materia prima buona che è appunto l’uva, insomma un prodotto di territorio che alla cantina Ciù Ciù di certo non manca grazie ai vigneti situati tra le colline della provincia di Ascoli Piceno». Ecco allora svelato il segreto del loro successo, quel vino che si è reso famoso in tutto il mondo e che ormai da più di 40 anni soddisfa a tutti gli effetti, in termini di gusto, gli utenti italiani ed esteri. «Grazie alle nostre moderne tecniche di coltivazione che tuttavia si coniugano con quelle tradizionali, garantiamo un prodotto che abbia aspetti qualitativi organolettici elevatissimi», ribadisce Walter.

Le etichette e l’export
«Quando portiamo il nostro vino in altri paesi e nazioni, prima del prodotto raccontiamo del territorio, le Marche, in particolare delle colline tra Acquaviva, Offida e Ripatransone dove le vigne della cantina sorgono, perché solo così, assaporando il profumo di questi paesaggi il consumatore è in grado di comprendere fino in fondo la bellezza e la bontà del nostro vino». A rendere famoso e importante il territorio marchigiano contribuiscono i fratelli Bartolomei che grazie alla produzione di un milione e mezzo di bottiglie fanno conoscere il loro vino ovunque. Sulla carta Ciù Ciù vanta una vasta gamma di rossi biologici, ottenuta senza l’aiuto di fertilizzanti o diserbanti chimici: Piceno Bacchus, Lacrima di Morro D’Alba, Rosso San Carro, Rosso Piceno Superiore Gotico, Sangiovese Saggio. Per i vini bianchi, invece, da uve Passerina e Pecorino, che rappresentano integralmente il territorio collinare della provincia di Ascoli Piceno, nasce una linea di vini raffinati che regala percezioni varietali uniche, in purezza o unitamente al Trebbiano. La coltivazione delle uve Verdicchio dona grande carattere e si intreccia con i vitigni Chardonnay, Pinot Grigio e Sauvignon. Una gamma di vini bianchi biologici che si completa con il Falerio Oris, la Passerina Evoè, il Verdicchio dei Castelli di Jesi classico Arbinus, il Bianco Tebaldo e il Pecorino Merlettai.

La coltivazione biologica
«La nostra produzione di vino è 100% biologica certificata dal 1996, da quando ancora la coltivazione biologica non aveva ancora preso piede in Italia», specifica Walter Bartolomei aggiungendo poi che «il biologico è per noi una tradizione di famiglia a cui siamo stati sempre molto attenti». Da questa coltivazione è nata una vasta gamma di vini: dai vitigni autoctoni delle Marche Passerina e Pecorino, riscoperti dalla passione di pochi vignaioli, ai più conosciuti Sangiovese, Merlot, Barbera, Montepulciano, Pinot e Chardonnay. I vini Ciù Ciù sono espressione autentica dell’impegno e della tradizione vinicola dell’azienda, frutto di ricerca e qualità sia in vigna che in cantina, ma anche di un ecosistema viticolo naturale di qualità con un “terroir” (microclima, suolo e sottosuolo) unico ed insostituibile. E se si parla di biologico non si può non menzionare l’olio extravergine d’oliva Ciù Ciù. Dalle olive di produzione aziendale, infatti, coltivate con metodo biologico si ottiene un olio dal gusto fruttato erbaceo con leggeri sentori di frutti di bosco, carciofo, mandorla e pomodoro. La sensazione inizialmente dolce, riserva nel finale note di amaro e piccante di media intensità.
 
La bottiglia
Le “Merlettaie” Offida Docg Pecorino - Un vino di classe. Le merlettaie offidane, intrecciano fili con gesti rapidi e precisi, ultime testimoni di un’arte antica e preziosa la cui origine si perde nella memoria e negli anni. Così l’origine del Pecorino, nobile vitigno italico, austero e potente. Riscoperto dalla passione di pochi vignaioli, raro e prezioso, capace, anche con gli anni, di sprigionare intensa personalità evocando sensazioni eteree e persistenti. Personalità e potenza sono esaltate dalla fermentazione in nobili legni.
 
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