Mamma Cristina e figlia Carlotta:
«Allontanarsi e ritrovarsi, nostra forza»

Mamma Cristina e figlia Carlotta: «Allontanarsi e ritrovarsi, nostra forza»
di Maria Cristina Benedetti
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Lunedì 17 Luglio 2017, 17:58 - Ultimo aggiornamento: 19:34
Cristina&Carlotta, l’arte di crescere insieme. Madre e figlia abituate da sempre a esplorare la vita con la simpatia e la leggerezza di chi si sente nuovo di fronte ai fatti. Ogni fatto. E nell’andare e tornare dell’esistenza a loro basta uno sguardo per resettare il navigatore. Insieme,naturalmente.
Madre - Cristina Casoli marchigiana di nascita, romana di adozione ma di ritorno alle origini. Madre giovanissima (all’epoca!) di due figli Filippo e Carlotta. Sempre vicino all’arte, oggi presidente della Fondazione Ermanno Casoli.
Figlia - Carlotta Santaniello è nata a Roma, ma ha sempre mantenuto un forte legame e un amore per le Marche delle origini. Studentessa universitaria di Economia, è appassionata di arte con uno sguardo molto attento al mondo della fotografia.
 
Andare e tornare. È più forte la dolcezza delle origini o il sale della lontananza?
M – La gioventù ricerca il sale per dare sapore alla vita. La maturità ha bisogno invece di dolcezza, fosse solo per abbassare la pressione! Si va e si torna con la stessa intensità e curiosità.
F – Impossibile decidere: il sale della lontananza lo usiamo per arricchire il nostro bagaglio culturale,ma nulla è come quando si torna a casa.

Altrove: per fuggire o per ritrovarsi?
M – Altrove per crescere, crescere per fuggire e poi ritrovarsi con piacere e serenità.
F – Altrove per ritrovarsi. L’allontanarsi ci permette di scoprire chi siamo.

L’eleganza: un dovere necessario o un piacere intimo
M - L’eleganza è un piacere necessario nella vita, nel rispetto di noi stesse e nel rispetto degli altri. È come una linea sottilissima tracciata nella sabbia, difficile da seguire ma non certo impossibile da trovare.
F- L’eleganza è un piacere intimo, la si ritrova nei gesti, nel modo di approcciarsi e di esprimersi.

Bontà e giustizia.
La priorità

M - Priorità alla giustizia. Troppa bontà potrebbe indebolire e non è detto poi che essere buoni significhi anche essere giusti.
F- La giustizia! Bisognerebbe non farsi trasportare troppo dai sentimenti,ma a volte è difficile e per questo si diventa troppo buoni  e si crea ingiustizia.

Impresa: denominatore comune o bene per tutti
M - L’impresa è un denominatore comune per la mia famiglia,un ombrello sotto il quale crescere e far crescere più persone possibili.
F – Ardua domanda. Un bene per tutti. Potrebbe sembrare facile dare questa risposta per me che sono figlia di imprenditori. Ma ho la concezione di azienda come posto dove tutti possono arrivare alla vetta.

Arte: un lusso o un valore della democrazia?
M - L’arte è nata come bene comune,un privilegio per chi ne usufruiva, poi si è fatta lusso. Dovrebbe essere più democratica.
F – L’arte è un valore della democrazia, o meglio, per me l’arte è un lusso per chi la sa osservare

Famiglia: un rifugio o una ricchezza da difendere?
M – Complessità dell’amore. La famiglia è un incontro-scontro con le persone che ami, è uno scambio continuo di sentimenti forti. È la ricchezza nella quale si ritorna.
F – Tutto in una parola: la famiglia è un rifugio e una ricchezza da difendere. Perderla sarebbe inimmaginabile ma è anche vero che si dice “parenti serpenti”, tuttavia se coltivata bene la famiglia è fondamentale.

Voi due insieme per?
M- Insieme per ritrovare il sale e per restituire dolcezza all’esistenza. Sempre.
F – Noi due per crescere, imparare e divertirci.
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