Mamma Anna stregata dalla danza
La figlia Sofia preferisce l'archeologia

Mamma Anna stregata dalla danza La figlia Sofia preferisce l'archeologia
di Giulia Sancricca
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Lunedì 9 Aprile 2018, 13:15
Mamma ballerina e figlia archeologa. Solo diciannove anni di differenza tra l’insegnate di danza classica Anna Zanconi e sua figlia Sofia Cingolani. Tanto simili nel fisico ma diverse nel carattere, nella vita hanno scelto di seguire strade diverse.
Classe 1960, Anna Zanconi è nata a Macerata ed è diplomata all’Accademia Nazionale di danza a Roma. Ha cresciuto generazioni di ballerine ma sua figlia ha deciso di intraprendere un percorso lavorativo diverso dal suo. Nel tempo libero ama cucinare e passeggiare in montagna.
Sofia Cingolani è nata nel 1979 e non si è lasciata trasportare dalla passione per la danza della mamma Anna. Dopo il liceo classico si è laureata con il massimo dei voti in Storia e Conservazione dei beni culturali. È sposata e mamma del piccolo Alessandro.
 
Le somiglio in...
M - Le somiglio nei gusti. Sicuramente ci somigliamo moltissimo nel fisico e per un certo senso estetico e nella sensibilità molto spiccata.
F - Nell’aspetto fisico e in alcuni lati del carattere come lo spirito avventuroso e un certo anticonformismo.
 
Il suo difetto più grande
M - Forse una scarsa capacità di mettersi nei panni altrui…
F - Non riesce mai a dire di no, a dispetto dei miei consigli, per poi prendersela quando a volte qualcuno di approfitta.
 
Di lei vorrei avere
M - La capacità di andare dritta al nocciolo del problema, l’intuito, la pragmaticità.
F -  Il suo coraggio.
 
Se la tua vita fosse un balletto, quale sarebbe? (E perché?)
M - Domanda difficilissima, per me… direi Giselle, balletto romantico per eccellenza, nel quale l’amore vince su tutto, e sconfigge persino la morte… È il mio modo di affrontare la vita.
F - “Il lago dei cigni”, perchè avrei sempre desiderato interpretare Odile, il cigno nero che rappresenta, in qualche modo, il lato oscuro che spesso non abbiamo il coraggio di mostrare.
 
La cosa più bella fatta insieme
M - Il viaggio a Girokastro, in Albania, con lei, la missione archeologica ed il piccolo Ale, suo figlio e mio unico nipote. Ho potuto vedere da vicino il suo lavoro e ricordo con piacere lo scavo di Adrianopolis.
F - L’ultimo viaggio in Albania. Il mio era un viaggio di lavoro e lei mi ha accompagnato, permettendomi di portare con me mio figlio di tre anni e condividendo con me una cosa della mia vita a cui sono molto legata
 
Il mio viaggio ideale
M - Un viaggio in Tibet, un percorso attraverso la spiritualità di quei luoghi.
F - Un safari in Africa perchè è una compagna di viaggio adattabile e divertente.
 
Le mie priorità
M - La salute, il contatto con la natura, con la montagna, specialmente…
F -  Mio figlio Alessandro.
 
A tavola quale ruolo preferisci? Chef o commensale?
M - A tavola preferisco decisamente il ruolo di chef: mi diverte e mi fa piacere viziare i miei ospiti... Mi piace stupire con i piatti della cucina maceratese che ho imparato da mia nonna Giulia, la vergara.
F -  Il commensale. Amo cucinare ma preferisco godermi i piaceri della buona tavola ed essere viziata da qualcun’altro che cucina per me, soprattutto se quel qualcuno è la mia mamma.
 
Il lavoro.
Passione o dovere?

M - La passione, innanzitutto… ma a volte, si sente anche il peso del dovere, nel mio caso, anche fisicamente... Anche oggi, sabato, sono uscita dal lavoro alle 18 dopo sei ore di lezione.
F - Il lavoro è sia passione sia dovere. Sono archeologa e la mia scelta iniziale è stata dettata sicuramente dalla passione. Il mio lavoro tuttavia esige studio costante, molta pazienza e alcune rinunce ed è stato possibile raggiungere i miei risultati solamente grazie ad un fortissimo senso del dovere.
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