Mamma Laura a Maria Giulia:
«Ecco la formula della felicità»

Mamma Laura a Maria Giulia: «Ecco la formula della felicità»
di Maria Cristina Benedetti
3 Minuti di Lettura
Lunedì 16 Aprile 2018, 13:32
Mamme per vocazione, Laura e Maria Giulia, anconetane, con lo studio che fa da collante e plusvalore delle loro esistenze. La biologia della madre, nella fascinosa miscela di genetica ed esperienza trasmessa, si traduce in musica per la figlia. Formule e note, nessuna differenza: è sempre passione.
 
Laura Mazzanti, docente ordinario di Biochimica all’Università Politecnica delle Marche, è professore universitario a tempo pieno; madre e nonna orgogliosa a tempo determinato. Feconda e fantasiosa ricercatrice, che ama, riamata, i suoi tanti allievi e studenti.
 
Con laurea triennale e magistrale in Lettere Moderne e Management di Spettacoli musicali, e in Pianoforte al Conservatorio di Fermo, Maria Giulia Cester è funzionario museale al Museo Tattile Omero. Storica della musica e pianista, è mamma felice di Maria, di due gatti e di un’altra bimba in arrivo!
 
L’amicizia è...?
M - “Un filo d’oro”, quel valore indispensabile che ti lega, à jamais come direbbero i francesi. Bisogna viverla con sincerità e stupore.
F - Quello che in musica è definito bordone, un suono armonico che accompagna una composizione dall’inizio alla fine. Una nota fondamentale che va nutrita e ascoltata: nei momenti mesti di silenzio come nei più brillanti e “rumorosi” è lì, pronta a sostenerci
 
Accoglienza: questione sociale o di cuore?
M - La casa sempre aperta a tutti: questo è il fil rouge sotteso alla mia vita sociale, educata, come sono stata, da una famiglia di grande, silenzioso cuore (dice San Francesco di Sales: «Il bene non fa rumore, il rumore non fa del bene»).
F - È una questione di “sympatheia”: palpitare assieme ad altri.
 
La formula per fare bene?
M - Spontaneità + Studio + Costanza ovvero perseveranza=fare abbastanza bene. (La formula: S² + CP= AB)
F - Perseveranza e passione, con umiltà miscelata a rispetto, con una spolverata di leggerezza.
 
Bontà o giustizia: il vostro ordine delle cose?
M - Giustizia e bontà sono assolutamente complementari: dove dimora l’una, l’altra condivide (ma questo dipende dalla spinta interiore).
F - Credo che la giustizia si basi su un pensiero di bontà, anche se spesso bisogna prendere le distanze per accorgersene… un po’ come Astolfo dalla luna.
 
Politica: conquista del bene comune o organizzazione della vita pubblica?
M - In questo momento storico non saprei cosa dire, ma se la domanda implica solo la mia opinione, le due cose sono assolutamente interconnesse.
F - Idealmente sono vicina al pensiero aristotelico di politica - la scienza architettonica che ha per fine il bene comune - anche se oggi parlare di bene comune e felicità vuol dire incamminarsi su un sentiero periglioso e molto impervio.
 
Giornate piene di cosa? Priorità o gestione del caos?
M - Mantenere la calma e tentare di vivere i tanti contemporanei ruoli che abbiamo scelto di svolgere.
F - Assolutamente di priorità, senza mai perdere di vista i propri piccoli obiettivi. E poi le priorità non nascono, talvolta, proprio dalla necessità di contenimento del caos?
 
 
Il tempo: da contare per ricordare o per conoscere?
M - Per entrambe le funzioni la conoscenza è fatta dal tempo dedicato. E bisogna ricordare le esperienze pregresse per aumentare la conoscenza stessa.
F -  Il tempo serve per vivere consapevolmente il presente.
 
Di lei mi fa simpatia...
M - La sincerità quasi sempre schietta (a parte piccole omissioni per sopravvivere!).
F - Due cose: la leggerezza e l’ironia! Così lei riesce a gestire qualsiasi situazione.
 
Mai senza la sua complicità; per cosa?
M - Non saprei, perché potrei dire: tutto.
F - Nella quotidianità, sempre!
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA