Armida Sgariglia, la colta marchesa
che amava l'arte e i suoi contadini

Armida Sgariglia, la colta marchesa che amava l'arte e i suoi contadini
di Laura Ripani
3 Minuti di Lettura
Lunedì 12 Febbraio 2018, 18:31
Ai suoi tempi i master non c’erano ma oggi non avrebbe sicuramente faticato a conseguirne uno. Perché la marchesa Armida Sgariglia non solo era una donna colta ma ha incarnato, insieme a tante altre virtù, peraltro considerate pure più “femminili” quella della donna manager. Ante litteram, s’intende. Per scelta, sicuramente, ma anche per necessità visto che rimase orfana a 7 anni del marchese Vasco Bruno Sgariglia e, diventata adulta grazie alle cure del tutore, lo zio Nicola, toccò a lei occuparsi delle vaste proprietà di famiglia che comprendevano, e ancora comprendono, la splendida Villa di Grottammare.

L’antesignana
Nata nel 1933, a soli 23 anni si laureò a Bologna in Scienze Agrarie. Unica donna, ça va sans dire. «Era una donna colta, raffinata - racconta la figlia ed erede Lucilla che ha seguito le orme della madre - ma anche una profonda conoscitrice del dialetto e dei suoi contadini. Mia madre sapeva tutto, leggeva di tutto, ed era sempre capace di trovare il lato spiritoso della vita. Come quando mi invitava a immaginare i miei professori più severi seduti sul water, pur di temprare la mia autostima». Conosceva il sambenedettese e l’ascolano, le piacevano i proverbi e spesso si esprimeva - creando volutamente neologismi - in un curioso mix di francese e vernacolo che spesso solo la sua cameriera personale era in grado di tradurre. Una donna impegnata socialmente, ovviamente.

Le Giornate di Primavera
Fu proprio lei ad aprire, per la prima volta, la splendida villa di Grottammare alle Giornate di Primavera del Fai con la possibilità data a tantissimi appassionati d’arte - più di 1100 in un solo weekend - di visitare questo luogo incantato ricco di arte e cultura, statue e un giardino che amava e che, fino ad allora, non aveva mai visto la presenza di così tanto pubblico, colto e appassionato. La sua nobiltà, soprattutto d’animo, si riversava anche sui suoi coloni che trattava con estrema familiarità, non mancando mai neppure alle feste di matrimonio di battesimo e comunque occupandosi delle loro necessità.

Le passioni
Ma Armida fu anche donna appassionata. Reginetta della Palazzina Azzurra, ai tempi d’oro della struttura sambenedettese che, negli Anni Cinquanta, raccoglieva il jet set anche da Roma. E fu proprio qui che incontrò il marito, il professor Antonio Cancrini, urologo di fama internazionale. «Fu un colpo di fulmine tra noi - ricorda divertito l’uomo che le è stato accanto per una vita -. Io ero ospite di una cugina che aveva sposato Luigi Onorati (l’ingegnere che costruì, tra le altre cose, il lungomare di San Benedetto ndr) in quei giorni, per occuparmi di una casa di proprietà a Giulianova. Mi dissero di aspettarlo in Palazzina mentre si esibiva la famosa orchestra Sciorilli. Poco dopo arrivò lei, insieme ad altre ragazze. Nei giorni successivi mi invitarono ai Bagni Magnalbò dove prendevano il sole e così ci conoscemmo meglio. Mi colpì il suo spirito, la sua capacità di conversare superiore a quella di tutte le sue coetanee. Un anno dopo la sua laurea eravamo sposati. Insieme abbiamo anche vinto premi di ballo - era bravissima nel boogie-woogie: prima lì in Palazzina e poi altre volte, nei viaggi successivi che abbiamo fatto insieme». Ma nella sua vita così piena e solare dove non mancò l’amore per la natura e gli animali, ha dovuto fare anche i conti con la perdita, prematura, dell’altra figlia, Nicoletta, avviata a una brillante carriera di arredatrice.
 
Armida Sgariglia, nata nel 1933 dal marchese Vasco e da Emma Valentini, era molto legata al territorio nonostante abbia trascorso parte della sua vita prima a Perugia quindi a Roma con il marito Antonio Cancrini e le due figlie, Nicoletta e Lucilla. Colta e spiritosa, chi l’ha conosciuta bene ricorda la sua ironia, l’amore per gli animali e la sua capacità, non comune, all’epoca, di gestire gli affari di famiglia con grazia e grinta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA