Maura e Sara, madre e figlia, da Napoli
ad Ancona: «Noi pizza». «No, dolce Nutella»

Maria Mauro e Sara Esposito
Maria Mauro e Sara Esposito
di Maria Cristina Benedetti
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Domenica 14 Gennaio 2018, 17:37
Difficile decidere da cosa farsi contagiare: lo sguardo chiaro e limpido o il sorriso morbido e vero. Maria e Sara, stessa marchio di fabbrica. Garbate e non certo per mestiere anche se sul loro palcoscenico di vita, l’accogliente ristorante Il Giardino, a metà del Viale della Vittoria di Ancona, si muovono con una grazia tale da sembrare un’arte. Maria Mauro nata in provincia di Napoli, a Nola ai piedi del Vesuvio. Si è trasferita da 28 anni ad Ancona per amore. Qui si trovò a seguire suo marito nel mondo della ristorazione: una esperienza nuova che oggi fa pienamente parte della sua vita. Sara Ambrosio, nata ad Ancona, origini partenopee, è laureata in “Culture e Tecniche della Moda” a Rimini. Lavora in una nota catena di moda per dar seguito agli studi e dà una mano nel ristorante di famiglia, il mondo nel quale è cresciuta.

1 - La levità di un sorriso: arte dell’accoglienza o segreto del vivere?
Madre: Nel nostro mestiere il sorriso è parte fondamentale, nella vita fa bene alla salute. 
Figlia: Sorridere è il segreto della vita: fa bene a te e a chi ti circonda. Aiuta ad affrontare le giornate più grigie e non costa nulla, perché privarsi di una cosa così bella?

2 - Garbo, quanto basta. O non basta mai? 
M: Basta un piccolo gesto o una parola gentile per ottenere quasi tutto. L’importante è essere garbati, sempre, anche quando gli altri sembrano non accorgersene.
F: La mia famiglia mi ha insegnato che il garbo non basta mai. La gentilezza viene prima di tutto.

3 - Insieme, che squadra! O che fatica? 
M: Siamo una grande squadra: anche nei momenti difficili insieme e grazie a lei diventa tutto più leggero e più facile da affrontare. 
F: Siamo una gran squadra: ci capiamo al volo, senza doverci dare alcuna spiegazione. Siamo l’una la mente, razionale, e l’altra il braccio, pieno di energia. 

4 - Dal palato al cuore: qual è la vostra ricetta? 
M: Per descrivere il nostro rapporto sceglierei un dolce alla Nutella, che si scioglie in bocca e che arriva dritto fino al cuore. Noi siamo così!
F: Da buone partenopee la pizza sicuramente è la nostra ricetta. Se dovesse rappresentarci cambierei il condimento in base alle giornate: alle volte è una Margherita semplice, classica con la quale non si sbaglia mai; altre è una Diavola, più piccante per le giornate più burrascose.

5 - Sulla rotta Napoli-Ancona un mare di...? 
M: Nostalgia. Nonostante l’affetto che mi ha dato e che mi dà tuttora Ancona, il calore e l’amore che mi trasmette la mia città d’origine è ineguagliabile. 
F: Cambiamenti. Sono nata e cresciuta ad Ancona, ma ho trascorso intere estati a Napoli. Sono due città che mi hanno dato molto, sia a livello emotivo sia a livello di bellezza. Magnifiche. 

6 - Amo di lei? 
M: Amo tutto di lei: la sua gentilezza, la sua disponibilità, la sua capacità di trovare sempre il lato positivo d’ogni cosa. Le auguro di mantenersi così. 
F: Amo tutto di lei: la sua generosità, il suo essere comprensiva, romantica, il suo saper essere un’amica prima ancora che una madre. Potrei andare avanti per ore. 

7  - La sopporto, ma non troppo. Per cosa? 
M: Non ci sono cose che non sopporto di lei, più che altro nutro delle preoccupazioni, come vederla rientrare a casa a tardi: nonostante sia ormai grande mi fa ancora uno strano effetto. 
F: Niente di così importante.

8 - La sua lezione più preziosa?
M: La sua lezione più preziosa è quella di dirmi «vivi e lascia vivere». 
F: Amare: le persone, ciò che si fa, ciò che si ha, le piccole cose. Spero, un domani, di essere in grado di insegnarlo anche io ai miei figli. 

9 - Mai senza di lei, dove? 
M: Dico sempre che se non ci fosse non ci sarebbe ragione d’esistere, non andrei quindi in nessun posto al mondo senza di lei. 
F: Mai senza di lei. È inutile pensare a un posto dove stare senza. 
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