Cristina da Porto Sant'Elpidio, modella
e pedagoga: "Il mio sogno è New York"

Cristina Colier
Cristina Colier
di Alessandra Cicalini
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Domenica 20 Agosto 2017, 18:05
Correndo sui Navigli, Cristina Ercoli, in arte Cristina Colier, non ha neanche il fiatone. «Il corpo è uno strumento di lavoro», dice la modella nata a Porto Sant’Elpidio trentaquattro anni fa, da uno e mezzo a Milano, dove lavora in un’agenzia di modelle e hostess. Come si svolge la sua giornata è riconducibile a un canovaccio abbastanza strutturato. «Mi alzo molto presto e passo mezza giornata in palestra, poi, se serve, posso restare anche tutto il pomeriggio nello studio fotografico. L’ultimo lavoro realizzato è il calendario del fotografo Enrico Ricciardi: abbiamo svolto uno shooting a Desenzano del Garda. Chissà quale mese mi assegnerà... Una preferenza? Sì, novembre, visto che sono nata il 16 di quel mese. Proprio in quel periodo, tra l’altro, ci sarà la presentazione ufficiale».

Una vita da copertina
Il treno di scatti pubblicati su twitter non lascia interpretazioni e la diretta interessata lo conferma. Cristina ama stare davanti all’obiettivo. «Sì, mi diverte, anche perché sono abbastanza esibizionista: sempre con Ricciardi ho posato da poco in servizio ispirato a 007. E poi mi piace indossare abiti stravaganti quando partecipo a eventi. Che cosa deve fare quando è ospite di una serata? Nulla in particolare: in genere ci chiamano quando serve la presenza di belle ragazze, dopodiché ci divertiamo come gli altri». Se il corpo è uno strumento di lavoro, è giusto anche curarlo. E Cristina magari fa sport anche per limitare i danni delle notti insonni? «No, no: adoro fare sport, è la mia droga!».

Nostalgia canaglia
Un passaggio interessante del confronto con Cristina è il suo legame con le Marche, la terra di origine per la quale la nostalgia è a corrente alternata. «Nostalgia? Per certe cose sì, ma comunque ho conservato la semplicità della nostra cultura. Però le Marche non offrono granché a chi fa il mio lavoro. Nel senso che da noi si è rimasti troppo legati ai concorsi di bellezza tradizionali, che qui a Milano non vanno più». Che cosa si richiede ora nella capitale italiana della moda? «Intanto l’altezza e la taglia 40/42 al massimo. Io sono alta un metro e ottantadue, una rarità dalle nostre parti... Una cosa per cui da piccola ne avevo anche sofferto anche perché ero timida. Poi questo lavoro e prima ancora qualche esperienza teatrale mi hanno aiutato a vincere la timidezza». E di sicuro a Cristina non mancano le idee chiare quando si parla di progetti per il futuro? «Mi piacerebbe fare tv: di recente ho partecipato a un casting di Mediaset per un reality che partirà in autunno. Sembra che abbia buone possibilità... Il Grande Fratello? Beh, no: ora c’è solo quello vip. Un giorno, magari... Sì, chissà! Però per sfondare in tv ci vogliono anche le foto sui giornali di gossip...». Territorio ghiotto, il gossip: e come si fa ad avere le foto sui giornali di gossip? «Magari facendosi fotografare con qualche calciatore molto conosciuto: ho avuto qualche legame sentimentale in quell’ambiente». Ma non si è concretizzato: Cristina proprio in questi giorni si è innamorata e si trova a Napoli. «Sono con lui, ho trovato l’amore. Si chiama Fabrizio Follieri. Difficile avere una relazione nel mio mondo perché ti sposti di continuo: io ho sempre il trolley pronto. Quindi è facilissimo che subentrino gelosia e litigi. In generale, poi, in questa città i rapporti umani sono spesso freddi e cinici».

Il lato oscuro del fashion
Insomma anche il mondo patinato delle passerelle e del fashion ha un suo lato oscuro. Anche se Cristina ha imparato a navigare sui Navigli... e tra i rischi della professione. «Mi piace incontrare tanta gente. La mia migliore amica è Rosy Gattuso, della prima edizione de “La pupa e il secchione”, e poi qui c’è anche mia sorella. Modella pure lei? No, lei è una fashion buyer: gira il mondo per scegliere le collezioni. Potremmo anche lavorare insieme un giorno: sarebbe bellissimo, ci abbiamo anche pensato, ma non è per adesso». I genitori che dicono? «In verità ci vorrebbero giù, ma io non ho intenzione di tornare: dopo Milano, vorrei andare a New York». Come dire: Porto Sant’Elpidio più avanti, molto più avanti. 

Un exit strategy, nel dubbio
Anche se, la prudenza non è mai troppa. Per sicurezza, Cristina Colier, ce l’ha un piano B? «Sì, certo: sono laureata in Pedagogia e ho fatto anche supplenze a scuola». Vista la sua formazione, che consiglio darebbe a una ragazza che pur di fare la modella magari smette di mangiare? «Essere innanzitutto forti dentro: è capitato anche a me che mi dicessero che ero ingrassata di un chilo. Magari basta fare più sport e tutto si risolve, ma mai smettere di pensare a se stesse».
 
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