Offese e botte
Un comportamento riservato soprattutto alla moglie che veniva ingiuriata pesantemente: «Prostituta, cicciona» le diceva. Ma oltre alle parole anche le spinte, gli schiaffi le minacce di colpirla con una scarpa. Una sera, al rientro a casa, aveva notato la bolletta di luce e gas più che raddoppiata, così era scattato come una furia. E il bersaglio furono moglie e figlio, ma anche le suppellettili in casa. Tanto che la polizia fu costretta a intervenire.
All’imputato veniva contestato di averle puntato un paio di forbici contro per minacciarla. L’avrebbe anche presa per il collo e fatta rovinare contro una vetrata andata in frantumi. Ma quando era in stato di alterazione psicofisica il suo bersaglio non era solo la donna, bensì anche il figlio minorenne. «Sei una merd… come la sabbia della lettiera del gatto».
Il minore
Un’accusa dunque aggravata dal fatto di averla commessa contro i conviventi e contro un minorenne. La donna ha trovato il coraggio di denunciare e far alzare un velo di protezione attorno alla famiglia. Era scattato anche il divieto di avvicinamento. L’avvocatessa Pamela Pasquini difende l’uomo e ha chiesto il rito abbreviato. Moglie e figlio si sono costituiti parte civile con l’avvocata Maria Grazia Di Gioia. Il giudice ha condannato l’uomo a 2 anni e 20 giorni e al risarcimento di 30 mila euro.