Urbania, Dini ai domiciliari: potrà
andare al funerale della moglie

Urbania, Dini ai domiciliari: potrà andare al funerale della moglie
di Eugenio Gulini
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Mercoledì 10 Ottobre 2018, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 19:12

PESARO - È toccato all’avvocato Riberti comunicare nel carcere di Villa Fastiggi al suo assistito Giuseppe Dini, la morte della moglie Maria Grazia Faggiolini. Una situazione drammatica della quale il legale non ha voluto parlare. Di certo attorno al funzionario dell’Unione Montana Alta Valle del Metauro arrestato per gli appalti truccati , si è stretto un cordone di attenzione per monitorare il suo stato d’animo e scongiurare ulteriori scelte estreme.
Ieri il gip Vito Savino ha stabilito per Dini la detenzione domiciliare presso alcuni familiari. Evidentemente una cella non poteva essere il luogo ideale per un uomo che ha subito un lutto così improvviso e denso di complicazioni personali. Dini potrà inoltre partecipare oggi all’ultimo saluto alla moglie, 45 anni, la cui vita si è conclusa nelle acque del fiume Metauro. Il funerale di Maria Grazia Faggiolini si terrà alle 15 nella Chiesa di Santa Maria Nuova.
 
Per sfuggire al peso dell’inchiesta sugli appalti pilotati in cui era rimasta coinvolta insieme al marito, la donna di 45 anni si è gettata dal ponte Vecchio di Urbania.
Ha lasciato anche un biglietto Maria Grazia in cui si prende le responsabilità dei fatti che hanno portato in carcere il marito. Il gip del Tribunale di urbino ha dunque accolto la rischiesta presentata dall’avvocato Giuliana Riberti di tramutare ‘arresto in carcere in detenzione domiciliare, nonostante la contestuale richiesta del pm Irene Lilliu di confermare la misura in carcere per il pericolo di reiterazione del reato.
 
Con ogni probabilità Maria Grazia non ha trovato, nel breve lasso di tempo, dalla perquisizione dell’abitazione di Borgo Pace all’alba del 4 ottobre, effettuata dalla Guardia di Finanza al quel terribile lunedì dell’interrogatorio del marito, le forze per sopportare la difficile situazione. E a poche ore dalla conclusione dell’interrogatorio in carcere il suo legale è dovuto tornare a Villa Fastiggi per comunicargli il dramma che si era consumato. Anche Giuliana Riberti, è fortemente turbata e non intende raccontare la reazione del suo assistito. Anche rispetto alle indiscrezioni sui contenuti del colloquio di lunedì tra Dini e i magistrati il legale non concede anticipazioni.
 
«Non è nella mia professionalità divulgare pubblicamente le conclusioni di un colloquio che dovrebbe restare segregato. Evidentemente se sono state rese pubbliche notizie sull’interrogatorio, la fonte è diversa da quella della sottoscritta. In questo momento delicato e mesto meglio non rilasciare dichiarazioni di sorta. Quindi non risponderò a nulla e a nessuno».
Anche nella piccola comunità di Borgo Pace il dolore è palpabile insieme allo sconcerto per una storia raggelante che mette a soqquadro gli animi.

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