Pesaro, trascrizione del figlio di coppia
gay: «Uno di loro il padre biologico»

Pesaro, trascrizione del figlio di coppia gay: «Uno di loro il padre biologico»
di Luigi Benelli
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Mercoledì 19 Settembre 2018, 06:55
PESARO - I gemelli crescono coi loro due papà e non sanno nulla della causa in corso. Ieri udienza a Pesaro per il caso della coppia gay che ad aprile aveva registrato nel Comune di Gabicce i due gemelli nati negli Stati Uniti con madre surrogata. La Procura di Pesaro ha presentato ricorso al Tribunale civile per far annullare la trascrizione all’anagrafe. «Il problema dell’ordine pubblico sollevato dalla Procura secondo noi non c’è, ma è giusto informarsi anche se non siamo noi a dover produrre carte – ha detto dopo l’udienza l’avvocato Schuster - La trascrizione è senza dubbio legittima. Il padre biologico è uno dei due genitori e lo abbiamo provato portando documenti e analisi del Dna. Ora attendiamo la decisione del Tribunale».
  
Il pm ha addotto nella motivazione una violazione dell’ordine pubblico. Nell’atto di trascrizione non era stato specificato chi era il padre biologico. Un’udienza molto veloce, appena 15 minuti. Biagio Kirof di 34 anni e Andrea Bartolini di 57, albergatori, genitori dei gemelli, non c’erano perché l’avvocato Alexander Schuster del foro di Trento, specializzato nella difesa di questioni internazionali collegate alla maternità surrogata e alla donazione di gameti, ha presentato una serie di vizi di notifica. «Roba da azzeccagarbugli, questioni molto tecniche» taglia corto Schuster. Così dopo una decina di minuti, tutto rinviato al 4 dicembre. Il pm Silvia Cecchi, che presenterà una memoria a integrazione entro il 5 novembre, ha ribadito il problema del contrasto di normative tra Italia e Stati Uniti. La decisione del presidente del Tribunale di Pesaro, Giuseppe Luigi Fanuli, dovrebbe comunque arrivare il 4 dicembre. «Speriamo prendano una decisione in quella data – ha sottolineato Schuster – in ogni caso si dovrà decidere se la trascrizione è regolare e non fare un accertamento sulla paternità. Per gli Stati Uniti è una famiglia regolare a tutti gli effetti, sarebbe il primo tribunale in Italia a decidere il contrario. Su questa materia - continua Schuster - siamo davvero isolati rispetto ad altri Paesi. Se non dovessero darci ragione? Significherà che sarà riconosciuto solo un padre, quello biologico. Ma a che servirebbe?». Una sottolineatura anche sull’avvocatura dello Stato che non si è costituita parte civile e che dunque guarda la causa a distanza. Poi un cenno a Biagio e Andrea. «Oggi (ieri ndr) non ci sono, si godono i bambini che stanno crescendo». Il caso era scoppiato in piena estate. La Procura voleva vederci chiaro sottolineando che c’era un atto che è un contratto di natura commerciale dove una donna sconosciuta mette a disposizione l’utero per portare a termine una gravidanza.
 
E dunque da qui la decisione di impugnare questa trascrizione chiedendo al tribunale civile di valutarne la compatibilità con l’ordinamento italiano. Quanto alla mancata specifica rispetto al padre biologico, secondo la difesa in Italia il legame genetico non è la discriminante per essere genitori. Un principio avvallato dai pronunciamenti della Consulta.
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