Pesaro, lo spaccio di eroina al parco Mirafliore è un affare di famiglia: condannati marito, moglie e cognato

Pesaro, lo spaccio di eroina al parco Mirafliore è un affare di famiglia: condannati marito, moglie e cognato
Pesaro, lo spaccio di eroina al parco Mirafliore è un affare di famiglia: condannati marito, moglie e cognato
di Luigi Benelli
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Sabato 13 Gennaio 2024, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 11:37

PESARO - Droga, un affare di famiglia, nel vero senso della parola. Sono state infatte emessi ieri tre condanne davanti al Gup di Pesaro a carico di tre congiunti: si tratta di marito, moglie e cognato. L’arresto risale al febbraio scorso e l’operazione si inseriva nell’ambito di una delle tantissime operazioni contro lo spaccio di droga al Parco Miralfiore.

L’approvvigionamento

In questo contesto il personale della Squadra Mobile aveva concluso un’ulteriore, importante attività investigativa, che ha consentito di individuare e bloccare un canale di approvvigionamento, già utilizzato dagli stranieri già arrestati nell’ambito dei 19 fermi legati alla maxi operazione del Miralfiore di novembre 2022, nonchè dai soggetti che avevano tentato di riprendere il controllo dello spaccio all’interno del parco.

In particolare, le indagini svolte dai poliziotti hanno consentito di individuare un’insospettabile coppia di cittadini nigeriani, marito e moglie, sulla trentina, regolari sul territorio nazionale, residenti in una piccola località del comune di Montelabbate, sospettati di essere al centro di un’attività di spaccio. All’interno dell’appartamento dove la coppia abitava, la polizia aveva trovato circa 70 grammi di eroina, già confezionati in ovuli, del tipo di quelli utilizzati per il trasporto dei “Body Packers”, ovvero termosigillati e pronti a essere venduti ma soprattutto ingeriti in caso di controlli senza il rischio che si aprano e vangano digerito, cosa che porta chi inghiotti l’ovulo, a rischiare la vita.

I contanti

Poi era stato trovato materiale per la preparazione delle dosi e 4mila euro in contanti. Al centro delle operazioni era finito anche il fratello dell’uomo, anch’egli regolare. Nella casa dove viveva, i poliziotti avevano rinvenuto, in uno spazio ricavato sotto un letto, circa 330 grammi di eroina, già confezionati in ovuli. Per questi motivi, i tre stranieri erano stati arrestati. Denunciato anche un quarto uomo, inquilino dell’appartamento dove è stata trovato il quantitativo di droga, difeso dal legale Giusppe Briganti. Quest’ultimo è stato assolto mentre gli marito, moglie e fratello sono stati condannati a 4 anni di reclusione. La donna è libera, il marito è ancora in carcere e il fratello è andato ai domiciliari.

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