Pesaro, la rivincita di Bozzi: dichiarato
falso il "Papiro di Artemidoro"

Pesaro, la rivincita di Bozzi: dichiarato falso il "Papiro di Artemidoro"
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Martedì 11 Dicembre 2018, 10:21
PESARO - Dopo 14 anni la magistratura mette la parola fine a una delle contese archeologiche più dibattute degli ultimi anni: è un falso il “papiro di Artemidoro”, attribuito al geografo antico Artemidoro di Efeso e fatto risalire alla fine del I secolo a.C. Lo ha stabilito la procura di Torino dopo accurate indagini svolte nell’ambito di un’inchiesta per truffa aggravata nei confronti di Serop Simonian, mercante d’arte di origine armena che lo aveva venduto alla Fondazione dell’Arte della Compagnia di San Paolo per 2.75 milioni di euro nel 2004. A distanza di oltre una decina d’anni una “rivincita” per il vice questore aggiunto Silio Bozzi, oggi dirigente della squadra mobile di Pesaro, ma all’epoca a capo dell’équipe della Polizia scientifica di Marche­Abruzzo, che proprio avvalendosi delle tecniche d’indagine scientifica aveva dimostrato con prove ferree la manipolazione del presunto reperto. Silio Bozzi aveva collaborato nell’intricata vicenda del “papiro” a supporto di Luciano Canfora confermando la tesi del falso. Il procedimento penale si è concluso con un’archiviazione delle accuse per intervenuta prescrizione (quindi la truffa è stata ritenuta sussistente, però il reato estinto), ma la falsità del reperto è stata dimostrata sulla base di numerosi accertamenti.
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