Pesaro, la preoccupazione delle mamme: «Il centro Totem è stato venduto i nostri figli restano senza sede»

Pesaro, la preoccupazione delle mamme: «Il centro Totem è stato venduto i nostri figli restano senza sede»
Pesaro, la preoccupazione delle mamme: «Il centro Totem è stato venduto i nostri figli restano senza sede»
di Letizia Francesconi
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Venerdì 26 Gennaio 2024, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 12:38

PESARO Venduto, con una base d’asta di 313mila euro, il centro di aggregazione Totem (ex scuola elementare ) nel quartiere di Villa San Martino, ma questa scelta non va giù alle mamme che ora si troveranno senza un’alternativa. Perplessità queste, espresse anche dal consigliere comunale all’opposizione Emanuele Gambini e da Mary Barberini, responsabile del centro comunale aggregativo. Mamme che si dicono preoccupate, perché non sanno in quale altro spazio e con quali tempistiche i propri figli potranno ritrovarsi insieme per attività extrascolastiche. Incertezze che pesano ancora di più per oltre una decina di ragazzini con disabilità motorie e disturbi cognitivi.

L’appello

«La necessità del Comune di vendere il centro aggregativo Totem è comprensibile – interviene Stefania Giraldi, mamma di una bambina che fino ad oggi ha frequentato lo spazio – ciò che invece non torna e non comprendiamo è la mancanza di una progettualità, che impatta sulle aspettative dei ragazzi e sui progressi fatti da alcuni di loro in questi anni. Non si può non considerare infatti che stiamo parlando di ragazzi dai 10 ai 18 anni, pesaresi e altri di origine straniera, e con problematiche varie, non solo connesse alla fascia di età adolescenziale ma anche con disabilità fisica e problematiche socio-economiche.

E’ vero che da mesi si conosceva l’intenzione di venderlo ma da maggio ad oggi noi genitori non abbiamo ricevuto alcuna risposta dal Comune sul futuro dei nostri ragazzi e sul prosieguo delle attività, una volta che la struttura dovrà essere sgomberata. Parliamo di progetti di ascolto, accoglienza, sostegno e aiuto nei compiti, che fino ad oggi si svolgono al Totem». Un centro questo che ricordiamo è frequentato da circa 30 bambini e 20 giovanissimi. La referente dei genitori chiede rassicurazioni sull’utilizzo di un altro spazio, dove proseguire le attività, e tutto considerando che la sola risposta data dall’assessore Pozzi è stata relativa alla durata dei lavori prevista in due anni fra la vendita dello stabile, il suo recupero, la trasformazione urbanistica e la previsione di nuovi locali dove potranno tornare le attività aggregative. «In cinque anni si poteva pensare ad uno spazio alternativo – chiosa il consigliere Gambini (Prima c’è Pesaro) - anzitutto stiamo parlando di un bene immobile su cui il Comune ha peccato di programmazione. Si conoscevano da tempo le problematiche di quell’edificio con ragazzi rimasti nonostante il Comune avesse già dismesso la cucina interna e lo stabile abbia una pavimentazione precaria, fili elettrici scoperti e mancata manutenzione. E ora dove andranno quei ragazzi? Perché non è stata comunicato uno spazio alternativo, neppure alla responsabile del centro Totem?».

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