Filippo, 19 anni, muore al rientro
da una festa. Salvi Chiara e Ale

Filippo Giovanelli e il luogo del tragico incidente
Filippo Giovanelli e il luogo del tragico incidente
di Letizia Francesconi
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Lunedì 24 Ottobre 2016, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 22:22

PESARO - Le sue mani sono rimaste aggrappate al volante ma i suoi occhi erano già chiusi. Una frazione di secondi, si è addormentato al volante della sua auto Filippo Giovanelli, 19 anni appena, schiantandosi contro una quercia sulla strada di Santa Maria dell’Arzilla. 
Era l’alba e dopo una serata di festa, Filippo, mombaroccese con altri amici di Villa Grande e Mombaroccio, stavano facendo ritorno a casa. Intorno alle 5.30 ha perso il controllo della sua Fiat Bravo, che è finita fuori carreggiata, in un terrapieno, impattando violentemente contro una grossa quercia a pochi metri dall’ingresso di un’abitazione dell’Arzilla. 

La strada, il buio e il dramma
Lo schianto è avvenuto circa 500 metri prima dell’azienda Marchigiana Mobili. Un tratto di strada buia e purtroppo tragicamente noto per altri incidenti che si sono verificati negli anni. Due frazioni sconvolte e attonite, quelle di Mombaroccio e Santa Maria dell’Arzilla, dove Filippo era conosciuto e benvoluto da tutti. All’incidente sono sopravvissuti due degli amici che erano in auto con lui: Chiara Bruni, coetanea e studentessa dell’istituto di Scienze Umane Morselli e Alessandro Baldini, studente del liceo Scientifico Marconi, che con Filippo, oltre all’amicizia condivideva la passione per il calcio. I due ragazzi sotto choc ma lucidi, sono ricoverati per accertamenti ed alcune fratture e lesioni al reparto di Medicina d’urgenza del San Salvatore. Il dramma che hanno vissuto e la perdita del loro amico è racchiusa in poche parole scambiate con le persone care e gli amici e altre affidate ai social, in memoria e in ricordo di Filippo. 

 

La dinamica e la fatalità
I ragazzi avevano trascorso la serata fino a notte inoltrata a una festa di compleanno a Pesaro. Lo schianto è avvenuto a pochi metri dalle loro case, lungo la strada del ritorno. La Fiat Bravo condotta da Filippo Giovanelli, secondo la ricostruzione di carabinieri e della pattuglia dei vigili del presidio di Mombaroccio, stava percorrendo una parte del tratto rettilineo dell’Arzilla che si estende per 6 chilometri, dopo la semicurva, prima di percorrere il tratto in salita per Mombaroccio. Improvvisamente, racconta uno dei vigili urbani accorsi sul posto per i rilievi del caso, l’auto ha letteralmente tagliato la carreggiata finendo nella parte di terrapieno, a bordo strada e impattando contro la grossa quercia. La fatalità ha voluto che lo schianto avvenisse proprio contro l’unica grossa alberatura rimasta lungo quel tratto, poco prima e poco dopo ci sono infatti campi coltivati. La velocità non era sostenuta osserva il vigile urbano intervenuto, due delle ruote sono finite sul terrapieno e lungo la carreggiata non è stato rilevato alcun segno di frenata, per questo l’ipotesi più probabile è il colpo di sonno. La Bravo, devastata nella parta anteriore, non è rimasta eccessivamente danneggiata dall’urto nei lati, le portiere si aprivano ancora dopo lo schianto e questo prova la velocità non sostenuta. Per Filippo che era alla guida non c’è stato nulla da fare. 

La macchina a metano e le fiamme
L’auto a metano, dopo lo schianto, ha iniziato a prendere fuoco. Filippo è rimasto intrappolato nell’abitacolo, Chiara ed Alessandro che erano sul sedile posteriore sono stati sbalzati fuori dall’auto. E’ stata la giovane 18enne, con la forza della disperazione a estrarre il corpo di Filippo dalle fiamme ma non si era accorta che per non c’era per lui nulla da fare. 

Il racconto dei sopravvissuti
La mamma di Chiara trova la forza per rispondere al telefono, mentre attende un colloquio con i medici in ospedale. Una famiglia distrutta dal dolore quella di Filippo e dall’altra parte i genitori dei ragazzi sopravvissuti, sotto choc e addolorati. «Siamo quelli che ce l’hanno fatta – queste le prime parole della mamma della giovane Chiara Bruni – le sue condizioni fisiche sono comunque stabili ma non se la sente di parlare ancora con nessuno. Ha la quinta vertebra del collo rotta e dovrà portare il collare mentre i medici dovranno monitorare un ematoma riportato al capo. E’ sempre stata lucida dopo lo schianto e al suo arrivo in ospedale ed è ancora lucida. Sono vivi per miracolo i nostri ragazzi». 

La festa di compleanno
Chiara e Alessandro erano seduti sul sedile posteriore e lungo il tragitto da Pesaro a Mombaroccio, prima del terribile impatto, stavano dormendo. Alessandro è ancora in osservazione e oltre alla frattura all’anca ha il femore rotto. Dopo la festa di compleanno, due dei loro amici sono stati riaccompagnati a casa proprio da Filippo, poi i tre amici sono ripartiti per il rientro a Mombaroccio. 
«Mia figlia – racconta la mamma di Chiara – ha avuto la forza, il coraggio e l’adrenalina dentro per non darsi per vinta e prima che l’auto da cui usciva fumo prendesse fuoco, è corsa nonostante la botta e la frattura a collo, ad estrarre il corpo di Filippo, per cui purtroppo non c’era più nulla da fare e se n’è andato in pochi minuti». Si sono precipitati a soccorrere i ragazzi anche i proprietari dell’abitazione che si trova nei pressi della grande quercia, altri automobilisti si sono fermati per prestare soccorso e attendere l’arrivo dei medici del 118 e della pattuglia dei carabinieri.
 

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