Pesaro, delitto dell'acido, Varani
scrive a Vespa: «Non fate come me»

Luca Varani
Luca Varani
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Giovedì 16 Marzo 2017, 11:41 - Ultimo aggiornamento: 11:51
PESARO - «Macerato dal rimorso e dalla vergogna. Voi uomini, non fate come me». Sono stralci questi della lettera che Luca Varani, il mandante dell’aggressione con l’acido a Lucia Annibali, ha indirizzato a Porta a Porta di Bruno Vespa. Parte del contenuto della missiva è stato letto durante la diretta tv. In studio, fra gli altri, i commenti della criminologa Roberta Bruzzone, dello psichiatra Alberto Siracusano e del magistrato Simonetta Martone. Questa è una delle lettere dal carcere che Luca Varani, dopo la sentenza definitiva della Cassazione emessa nel maggio 2016, che ha confermato la pena a vent’anni, ha continuato a scrivere. Missive, indirizzate all’opinione pubblica e ai vari organi di stampa.
Questa lettera tuttavia, ha sottolineato il magistrato Martone, ha aggiunto forse un elemento fin qui nuovo rispetto al passato: è la prima volta che Varani si rivolge agli uomini come lui per lanciare a suo modo un appello. «In questi quattro anni, nella durezza della vita in carcere – questo, uno stralcio del testo integrale della lettera – ho capito la gravità dei miei errori e non c’è giorno che non pensi a quanto dolore ho provocato a Lucia, alla sua famiglia, ed anche alla mia». Così scrive Varani nei primi passi della lettera. «Vivo macerato dal pentimento e dalla vergogna – continua nella lettera – e la mia sola speranza è che abbia misericordia riuscendo a perdonare». «Non fate come me – continua nello stralcio finale – non seguite la strada che ho percorso, non fate ricorso alla violenza». Una lettera che ha suscitato però reazioni diverse fra gli ospiti in studio. A commentare le parole di Varani, anche l’avvocato pesarese della famiglia Annibali, Francesco Coli. Netta la posizione a caldo della criminologa Bruzzone: «Sarebbe il caso che Varani raccontasse fino in fondo quello che ha fatto. Se si vogliono fare gli appelli, prima va fatta una piena presa di coscienza e responsabilità». Inutile indirizzare e far leggere una lettera di pentimento in tv, ha commentato l’avvocato Coli, il pentimento vero è un’altra cosa. E’ un fatto intimo.
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