Pesaro Capitale ma con poca dignità per il busto di Collenuccio ricoperto di muffe e sudiciume: l'appello della società civile pesarese

Fu imprigionato, torturato e ucciso senza processo da Giovanni Sforza

Poca dignità per il busto di Collenuccio ricoperto di muffe e sudiciume
Poca dignità per il busto di Collenuccio ricoperto di muffe e sudiciume
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Lunedì 11 Marzo 2024, 18:58

PESARO - La società civile pesarese chiede al Comune di restituire dignità al busto di Collenuccio, simbolo del libero pensiero e dell’onestà intellettuale. Il busto di Pandolfo Collenuccio, nel piazzale omonimo di Pesaro è una pregiatissima scultura di Leandro Ricci, artista del primo Novecento cui dobbiamo anche le panchine con i leoni alati e le sfingi in piazza della Libertà.

Gli appelli

Nonostante i ripetuti appelli da parte di cittadini e associazioni culturali pesaresi, la scultura è sporca, annerita, colpita da muffe e trascurata. È stata definita come “Il monumento più sudicio del mondo” e non è un’iperbole, se consideriamo i centri storici delle città d’arte e cultura. La società civile si augura che le nostre istituzioni siano più sensibili di fronte a una richiesta che intende solo dare dignità a un simbolo del libero pensiero e onorare la memoria di un grande umanista e di un paladino della libertà perseguitato e assassinato proprio per i valori civili che rappresentava e difendeva. 

Ucciso senza processo


Ma chi era Pandolfo Collenuccio (1444-1504)? Era un umanista e poeta italiano del Rinascimento, celebre per le sue opere letterarie e storiche. Dopo aver svolto importanti incarichi politici e diplomatici, fu imprigionato e costretto all'esilio dal signore di Pesaro, Giovanni Sforza, a causa di contrasti politici. Successivamente, tornò a Pesaro con la protezione di altri governanti, ma Giovanni Sforza, tramando contro di lui, lo fece imprigionare, torturare e uccidere senza processo. La sua tragica morte simboleggia il coraggio e lo spirito indipendente di un essere umano, di un pensatore, di fronte all’arroganza e alla spietatezza del potere.
 

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