Autismo, una sentenza storica a Pesaro: «Terapia gratuita a un bambino di 10 anni»

«Autismo, una sentenza storica Terapia gratuita a un bambino»
«Autismo, una sentenza storica Terapia gratuita a un bambino»
di Miléna Bonaparte
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 11 Ottobre 2023, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 12:00
PESARO Uno squarcio di luce nella vita di un bimbo di 10 anni che soffre di una grave forma di autismo. Abita con la sua famiglia in provincia di Pesaro Urbino, non serve sapere niente di più del minore da proteggere.  


Una vittoria per tutti


Se non che lui ha vinto una causa che gli ha riconosciuto il diritto, al pari di tutti gli altri bambini e adolescenti che vivono la drammaticità di questo disturbo, a ricevere dalla Regione lo specifico trattamento con il metodo Aba (Applied behavioral analysis), una tecnica efficace che aiuta a migliorare la qualità della vita e le relazioni con gli altri. La cura domiciliare è stata fissata nella misura minima di 25 ore alla settimana, secondo le linee guida dell’Istituto superiore di sanità. Con una sentenza unica e innovativa pubblicata il 6 ottobre, ha stabilito tutto questo il Consiglio di Stato al quale si erano appellate le due avvocatesse incaricate dai genitori del piccolo, Paola Flammia e Michela Antolino con studio a Grottaminarda in provincia di Avellino, dopo un pronunciamento non favorevole del Tar delle Marche di fine 2022 che, a seguito del ricorso presentato dalla famiglia, aveva confermato il rifiuto della ex Asur e attuale Ast a fornire il trattamento necessario al bambino. Questo perché l’Aba non rientrerebbe nel tipo di assistenza autorizzato dalla legge regionale. 


La situazione


Nelle Marche è previsto soltanto un parziale rimborso delle spese documentate dai genitori. Giustificazione smontata, pezzo dopo pezzo, nell’appello al Consiglio di Stato che, sancendo per la prima volta fondamentali principi in materia di diritti delle persone con autismo, ha stabilito che i servizi sociosanitari per i minori che soffrono di disturbi in ambito neuropsichiatrico, del neurosviluppo e dello spettro autistico fanno parte dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), definiti dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 2017, e che quindi il trattamento Aba non necessita di una specifica legge regionale che lo consenta, ma va elargito “tout court” dal servizio sanitario.

Una battaglia ”storica” quella vinta dalle due legali impegnate con l’Angsa della Campania, l’associazione che promuove e difende i diritti delle persone autistiche, specie bambini e adolescenti, e delle loro famiglie. 


Nessun precedente


«La portata della sentenza del Consiglio di Stato è enorme perché riconosce a chi ha questo disturbo dei diritti specifici - commenta l’avvocatessa Paola Flammia -, un fatto senza precedenti. Il giudizio ha dato piena ragione al minore, a cui l’Asur Marche aveva negato il richiesto trattamento Aba, basandosi sull’errato presupposto che la cura non rientri nel tipo di assistenza autorizzato dalla Regione. Contro questo diniego della terapia, abbiamo presentato ricorso al Tar delle Marche che, con ragionamento evidentemente parallelo, lo ha respinto. Ma non ci siamo arrese e abbiamo deciso di ricorrere in appello al Consiglio di Stato che ha invece condiviso in pieno le nostre ragioni, annullando la sentenza del Tar. Non solo per la prima volta sui diritti delle persone con autismo si è pronunciato il Consiglio di Stato, ma il giudice ha stabilito nel dettaglio anche le esigenze specifiche, cioè la misura minima di terapia Aba per 25 ore settimanali».


Fondi da individuare


Una sentenza decisiva giacché le Ast d’ora in poi dovranno assicurare questo intervento riabilitativo, prezioso contro i comportamenti disfunzionali e per migliorare l’apprendimento, il dialogo e lo stile di vita. Si tratterà di individuare i fondi specifici. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA