Monte Porzio, Loris travolto e ucciso
La compagna: «Perdonato l'investitore»

Monte Porzio, Loris travolto e ucciso La compagna: «Perdonato l'investitore»
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Sabato 26 Maggio 2018, 04:15
MONTE PORZIO  -Un anno fa l’incidente stradale che ha spento il suo sorriso. Il 29 maggio 2017, Loris Filippetti, 52enne, stava procedendo in bicicletta lungo la strada provinciale 5 bis che collega la frazione mondaviese di San Filippo sul Cesano a Terre Roveresche. All’improvviso l’impatto con l’auto guidata da un giovane. Inutile la corsa disperata all’ospedale regionale di Torrette di Ancona, dove hanno provato anche a operarlo: per Filippetti non c’è stato nulla da fare. E’ deceduto il giorno seguente.
Un anno durissimo, durante il quale la compagna Orietta ha trovato la forza anche di parlare con il ragazzo che era alla guida dell’auto: «Mi ha detto di non averlo visto, lo avrebbe abbagliato il sole. L’ha soccorso. Gli ho chiesto se Loris aveva capito cosa gli era successo. Mi ha detto di no. Ci siamo abbracciati, l’ho perdonato. Anche lui sta soffrendo tantissimo. Verrà anche lui alla messa mercoledì, starà accanto me. E’ un bravo ragazzo».
 
Mercoledì prossimo la compagna Orietta e i tantissimi amici, che Loris aveva in tutta la Valcesano, lo ricorderanno in una messa che si terrà alle 19 nella chiesa di San Michele Arcangelo. L’amore che li univa da ben 23 anni, dà la forza ad Orietta di andare avanti. Per l’occasione gli ha dedicato qualche riga struggente: «Ora più che mai mi stai guardando, ora più che mai mi stai parlando, ti sento come mai ti ho sentito, l’anima mia ti prende per mano certa di sorridere quando di nuovo ci incontreremo». Con comprensibile fatica e dolore la donna ricorda quelle terribili ore: «C’eravamo sentiti al telefono verso le 18. Mi disse che andava a fare il solito giretto in bici, sua grande passione. Alle 19.20 l’incidente, terribile. Non c’è stato nulla da fare, Loris era irriconoscibile. Pensare che il giorno prima avevamo festeggiato il mio compleanno ed era sorridente e allegro come sempre».
Sulle strade italiane è una strage infinita: professionisti, amatori o semplici cittadini che prendono la bici sono gli utenti più vulnerabili. Nel 2015 l’Istat ha stimato che almeno 45 al giorno siano coinvolti in incidenti e i morti in sella a una bici sono stati 252, uno ogni 35 ore. Orietta lancia un appello: «Sia da parte degli automobilisti che dei ciclisti serve più attenzione e correttezza. Sono troppi, purtroppo, gli incidenti. E poi è necessario sistemare le strade, alcune sono davvero in condizioni pietose. Loris quella strada la faceva spesso perché poco trafficata, anche se non è messa affatto bene. Andava quasi sempre da solo perché riteneva le uscite in gruppo molto pericolose».
Ory, come Loris amava chiamarla, tiene a ringraziare le tante persone che in questo anno l’hanno aiutata: «Sono stati in moltissimi, come gli amici di Loris, che spesso vanno a trovarlo. Avendo giocato a calcio in diverse squadre era molto conosciuto. Un enorme ringraziamento alla mia ditta Union cosmetic-Sodico, al titolare che ha compreso la mia situazione e mi è stato vicino come i colleghi, e a don Mauro che mi ha sempre sostenuto».
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