FANO - Non nasconde la propria soddisfazione il comitato per viale Cairoli per il parere negativo espresso dalla Soprintendenza al progetto elaborato da Rete ferroviaria italiana (Rfi) relativo al sottopasso che attraverso il viale mette in comunicazione il centro storico con il Lido. A motivare non accoglibile l’autorizzazione richiesta dal Comune di Fano è l’abbattimento di 16 alberi che risulterebbero elementi identificativi di viale Cairoli, l’inserimento di una tipologia di tunnel a cielo aperto che per l’eccessivo sviluppo longitudinale, contrasta con i caratteri di viale ottocentesco e l’adozione di materiali che risulterebbero non armonici con i caratteri del contesto.
Le prescrizioni
Questo non significa che il sottopasso non possa essere rivisto, ma secondo la Soprintendenza occorre non snaturare l’immagine del viale, salvaguardando la tipologia del verde e limitando l’impatto della rampa; una prescrizione riguarda anche il mantenimento di uno spazio idoneo davanti all’ingresso della chiesa di San Giuseppe.
Un concorso di idee
Tale concorso secondo quanto dichiarato da Alberto Torta dovrebbe: «Ugualmente qualificare il sottopasso consentendo anche il transito ai disabili, riqualificare viale Cairoli riprendendo in esame la viabilità, la cura del verde pubblico e del manto stradale, specie in alcuni tratti dei controviali. Inoltre – ha aggiunto Torta – riteniamo importante che vada predisposto in tempi celeri, un piano di nuovo impianto di alberi finora abbattuti, sostituendoli con una tipologia compatibile con il carattere storico del viale e la presenza in zona di un focolaio di infezione di Ceratocystis platani, ovvero cancro colorato del platano». Alle osservazioni del comitato di viale Cairoli si sono unite quelle dell’associazione ambientalista Lupus in Fabula, fin dall’inizio contrario all’abbattimento degli alberi. «Questa è una prima vittoria – ha dichiarato Claudio Orazi – nell’ambito di un obiettivo che ancora deve cogliersi pienamente. Non sappiamo infatti che cosa proporrà il progetto che dovrà sostituire l’attuale. Noi comunque vigileremo perché il contesto ambientale venga salvaguardato».
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