Fano, arresti e denunce per droga
nel giro consumatori minorenni

Il materiale sequestrato dai carabinieri
Il materiale sequestrato dai carabinieri
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Domenica 10 Giugno 2018, 11:26 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 10:42
FANO - Stroncata dai carabinieri una fiorente attività di spaccio di droga al Pincio di Fano, vicino alle scuole e nell'hinterland, destinata in particolare ad adolescenti. Complessivamente sono stati arrestati 5 spacciatori e diversi "galoppini" sono stati denunciati all'attività giudiziaria, decine di adolescenti sono stati segnalati al prefetto di Pesaro quali assuntori di sostanze stupefacenti. Sequestrati in varie fasi un etto di cocaina e mezzo chilo di marijuana, il giro di spaccio è stato valutato dagli inquirenti in 20mila euro al mese.

Con l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare del principale indagato è terminata l’operazione antidroga “Enzino & Vapi”. Il nome dell’attività, condotta dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Fano in collaborazione con le stazioni di Monte Porzio e Colli al Metauro, deriva proprio dai nomignoli dei due principali responsabili.
 
Le indagini avevano avuto inizio a ottobre 2017 con il sequestro da parte dei carabinieri della stazione di Monte Porzio di 50 grammi di marijuana a quattro minorenni del posto, segnalati poi alla procura per i minorenni di Ancona. Le successive attività tecniche, supportate in prima battuta dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Fano e successivamente dalla stazione di Colli al Metauro, avevano permesso in breve tempo di individuare il pusher, un trentatreenne di origini pugliesi con dimora a Marotta di Fano. L’uomo, conosciuto dalle forze dell’ordine, titolare di una modesta pensione di invalidità, aveva deciso di moltiplicare le entrate con gli introiti dello spaccio di marijuana e cocaina.
 
Enzino, subito dopo l’avvio delle attività, veniva tratto in arresto in flagranza di reato sorpreso mentre era di ritorno, insieme al nipote, da Calcinelli dove si era rifornito di una decina di grammi di cocaina. Nel corso dell’udienza di convalida il giudice lo aveva subito rimesso in libertà con l’obbligo di presentarsi giornalmente ai carabinieri di Fano. Ma né l’arresto né tantomeno la misura cautelare lo avevano dissuaso dal riprendere l’illecita e redditizia attività di pusher.
 
Le successive indagini, anzi, avevano consentito di appurare che il pusher era diventato il punto di riferimento per numerosissimi minori sia di Fano che dei comuni limitrofi garantendo un presidio fisso per lo spaccio nei luoghi di maggiore affluenza dei giovanissimi: stazione dei bus, Pincio, non disdegnando gli ingressi delle scuole superiori.
 
Dopo un mese di pedinamenti e il recupero di numerose dosi appena cedute a una decina di acquirenti per lo più minorenni, Enzino veniva nuovamente arrestato in flagranza mentre, davanti al suo condominio di via Adriatica Sud, vendeva a due giovani, di cui uno minore, una bustina con dieci grammi di marijuana.
 
Con la successiva perquisizione del suo appartamento, i carabinieri recuperavano, occultata in un apposito vano ricavato dietro il forno della cucina, altri 450 grammi di marijuana già confezionata in involucri del tutto simili a quello sequestrato poco prima, insieme a diversi bilancini di precisione e rotoli di cellophane.
 
Dopo questo secondo arresto interlocutorio, al termine di approfondite indagini con identificazione di decine e decine di clienti, per lo più minorenni, a carico di Enzino è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte dal gip del Tribunale di Pesaro, su richiesta del pm titolare delle indagini, Napolillo, che i carabinieri di Fano hanno eseguito nei giorni scorsi. Tutti gli adolescenti identificati, invece, sono stati segnalati alla Prefettura di Pesaro quali assuntori di stupefacenti e dovranno sottoporsi a uno specifico programma di recupero. 
 
Parallelamente l’indagine si era ramificata al fine di identificare il livello superiore, ovvero i fornitori di stupefacente di Enzino. In particolare occorreva identificare Vapi di Calcinelli, il procacciatore di cocaina. Dopo poco, Vapi veniva individuato in un ventiquattrenne di origini macedoni, dimorante a Calcinelli e dedito a lavori saltuari. Le indagini in rapida sequenza permettevano di accertare che il giovane macedone aveva organizzato, in concorso con un coetaneo albanese, una propria rete di piccoli spacciatori operanti a Fano e in provincia.


Infatti, i carabinieri arrestavano un loro "galoppino" proprio mentre nei pressi dell’Arco di Augusto cedeva ad una giovane cameriera fanese quattro dosi di cocaina. Il pusher tratto in arresto, anch’esso di origini albanesi, clandestino sul territorio nazionale e privo di occupazione, veniva sottoposto dal giudice al divieto di dimora nella provincia di Pesaro mentre il Questore emetteva l’ordine di espulsione dall’Italia.
 
Nel corso delle indagini venivano identificati anche altri due pusher terminali dei due slavi: un ventisettenne magazziniere di Colli al Metauro, volto noto ai carabinieri della locale stazione e una insospettabile operaia ventisettenne di Colli al Metauro.
 
La fiorente attività illecita organizzata da Vapi e dal suo complice albanese veniva troncata una domenica sera mentre loro due, insieme a un ulteriore "galoppino", stavano rientrando dall’hinterland di Perugia, dove si erano riforniti di un panetto sottovuoto di circa un etto di cocaina. Il loro viaggio è stato, però, interrotto da un controllo dei carabinieri di Colli al Metauro all’uscita della superstrada di Calcinelli. Tutti e tre venivano arrestati e portati nel carcere di Pesaro.
    
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