«Sfiorati dall'orrore di Londra ma siamo più forti della paura»

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Venerdì 24 Marzo 2017, 05:00
LE TESTIMONIANZE
PESARO A pochi passi dall'attentato di Londra. Gli alunni dell'istituto Alberghiero Santa Marta erano dentro l'Abbazia di Westminster quando è successo tutto. Due giorni in una città che è diventata blindata. Alle 14.40 l'attentato: un fuoristrada grigio proveniente dalla riva sud del Tamigi è salito all'improvviso sul marciapiede adiacente il Parlamento di Westminster e ha falciato i pedoni. Dall'auto è sceso un uomo dai tratti asiatici che ha accoltellato un poliziotto a guardia del Parlamento. Il bollettino, ormai noto: 4 i morti e 40 i feriti. Un attacco rivendicato dall'Isis che fa ripiombare l'Europa nell'incubo del terrorismo. «Non abbiamo avuto paura» il coro unanime. Ma per la gita a Londra delle altre sezioni, programmata da tempo per lunedì 27 marzo, l'istituto Alberghiero ha richiesto ieri una nuova autorizzazione a tutti i genitori degli alunni interessati. Entro oggi la risposta definitiva: si propende verso la partenza.
Classi terze e quarte nell'Abbazia
Resta il fatto che i 25 alunni dell'Alberghiero di classi terze e quarte hanno sfiorato l'orrore, a 100 metri di distanza, come ha raccontato la professoressa Marina Montinaro, accompagnatrice delle classi assieme ad altre colleghe. «Siamo entrati nell'Abazia di Westminster alle 13.30 e come da programma abbiamo finito la visita alle 15.40. Siamo usciti normalmente. Non ci siamo accorti di nulla, non abbiamo sentito spari. Nulla. Quando siamo usciti abbiamo visto il traffico bloccato, tanta polizia, forze dell'ordine e molti elicotteri. Solo allora abbiamo capito che era successo qualcosa molto vicino a noi, ma non sapevamo bene cosa. I ragazzi erano tranquilli. Poi sono iniziate a rimbalzare le notizie dall'Italia coi genitori preoccupati per quanto accaduto. Abbiamo saputo dell'attentato, abbiamo chiesto ai ragazzi di avvisare a casa che non ci era accaduto nulla e che stavamo tutti bene. Abbiamo tranquillizzato tutti. I poliziotti ci hanno indicato di uscire dalla zona perché la stazione metro di Westminster era chiusa. Quindi ci siamo allontanati a piedi per raggiungere un'altra linea. Abbiamo proseguito la gita senza problemi, allontanandoci dal cuore della città». La notte è volata via liscia in albergo e ieri di nuovo in giro per Londra: «Non abbiamo modificato i programmi. I ragazzi sono sereni e ci teniamo a dire che tutto è andato avanti tranquillamente. Forse i ragazzi sono stati agitati più da casa che da quello che hanno visto all'uscita dall'Abazia. Oggi (ieri, ndr) Londra è blindata, la stazione di Westminster è chiusa in entrata e uscita, può essere utilizzata solo come stazione di scambio. Vediamo polizia ovunque e gli elicotteri sono costanti in cielo. Ci siamo resi conto di quanto accaduto sicuramente di più il giorno dopo dell'attentato che nel giorno stesso. I ragazzi comunque si sono comportati molto bene. Non sono stati presi dal panico. Riprenderemo il volo domani (oggi, ndr)». La paura degli attentati torna a farsi sentire, ma non sembra interferire sull'organizzazione delle gite scolastiche.
Il preside del Santa Marta rassicura
Il preside del Santa Marta, Carlo Nicolini, rassicura: «I nostri ragazzi non sono rimasti coinvolti nonostante fossero a pochi metri dall'attentato. Ci siamo messi in contatto con le professoresse e abbiamo saputo che stavano tutti bene. Ci hanno tranquillizzato subito. Le mete vengono scelte all'inizio dell'anno scolastico anche perché con il codice degli appalti serve tempo per l'organizzazione. Non riscontriamo paura e non abbiamo registrato perplessità da parte dei genitori. Il pericolo può essere ovunque, a Londra come in altre capitali europee. I nostri ragazzi vanno nelle capitali europee ma anche in Italia: Napoli, Venezia, Caserta. Tutto viene scelto in base ai progetti didattici».