Raddoppiano gli italiani A Pesaro emergenza casa

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Lunedì 15 Ottobre 2018, 05:04
L'AIUTO SOCIALE
PESARO Quando l'economia già manifestava i primi segnali di ripresa, nel nostro territorio si sono scaricati gli effetti più pesanti della crisi su un tessuto sociale provato da quasi dieci anni di recessione. Il 2017 ha fatto registrare il picco più alto degli interventi della Caritas regionale contro le povertà; il dato più significativo è l'incremento delle richieste di aiuto degli italiani, la cui percentuale in nove anni è raddoppiata, passando dal 19,8 del 2009 al 38,7, con un'età media di 52 anni (in aumento da 48), a fronte di un decremento sia in termini assoluti che relativi degli stranieri assistiti, che hanno un'età media di 42 anni.
Lo studio regionale
Lo studio, nato dall'elaborazione dei dati raccolti dai centri di ascolto delle Caritas diocesane e parrocchiali della Chiesa delle Marche, offre un'analisi delle povertà e delle misure caritative promosse nei vari territori. «La presenza delle comunità parrocchiali - afferma nella prefazione monsignor Armando Trasarti, vescovo di Fano delegato per la Caritas della Cei marchigiana - va percepita come un presidio, a volte unico per l'assenza di altre agenzie sociali stabili, che opera per rendere anzitutto umani e accoglienti i nostri territori». L'approccio della Chiesa alla sofferenza sociale è quello della condivisione, attraverso l'ascolto, l'osservazione e il discernimento presso i centri Caritas.
La distribuzione dell'accoglienza
La diocesi di Pesaro, che ha accolto 1.366 persone nel 2017 acquisendo dati attraverso 13 centri di ascolto, si segnala per l'emergenza casa, perché registra la percentuale più alta nella regione degli utenti senza dimora: il 29,2%. Il corollario è che a Pesaro c'è anche il dato più alto di maschi tra gli assistiti (57.8%) perché, annota la Caritas, le persone senza dimora sono quasi esclusivamente uomini mentre le donne sono quasi sempre il riferimento di un nucleo familiare.
Nella diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola, con 3 centri di ascolto, sono state accolte 783 persone. Il dato più significativo è che gli italiani sono pressoché lo stesso numero degli stranieri: 49,4% con un forte aumento negli ultimi anni (nel 2010 erano il 33,3%). La riprova che nelle due diocesi costiere (per quanto quella di Fano arrivi fino all'Appennino) la Caritas interviene soprattutto in risposta alla disoccupazione che negli anni scorsi ha colpito duramente l'industria manifatturiera, concentrata nella fascia costiera, la forniscono i dati della diocesi di Urbino Urbania Sant'Angelo in Vado, tutta compresa nell'area interna della provincia. In questo territorio, dove nel 2017 sono state accolte dalla Caritas 374 persone attraverso 5 centri di ascolto, si registra il dato più basso della regione per gli utenti senza dimora (0,5%) e uno dei minori (il secondo) per gli italiani assistiti (28,6): l'effetto della rete tradizionale della tutela e della solidarietà familiari che evidentemente è meno compromessa nell'entroterra.
Beni e servizi materiali al 66,3%
In tutto sono state 11.167 le persone ascoltate dalla Caritas delle Marche (più 6,3% rispetto al 2010) e 104.016 sono stati gli interventi erogati. Il 66,3% degli utenti ha fruito di beni o servizi materiali come pacchi viveri, vestiario e mensa, il 18% di sussidi economici, il 6,5% di prestazioni sanitarie, il 6,3% di alloggio. Complessivamente, considerando i 9.579 nuclei familiari presi in carico, le persone assistite sono state circa 24mila, per una povertà endogena, sviluppata e non arrivata nel territorio.
Le differenze per cittadinanza
In questo senso, l'analisi sociale degli interventi erogati per cittadinanza degli utenti è molto significativa. L'incremento degli italiani, con un salto in avanti in particolare tra 2013 e 2014 fino al picco del 2017 (4.321 in tutto, più 2.395 rispetto al 2009), secondo la Caritas, dimostra come siano finiti gli ammortizzatori sociali come i piccoli risparmi, l'aiuto di parenti e amici, le piccole opportunità lavorative, che hanno funzionato negli anni scorsi. La povertà degli italiani è più complessa e spesso in uno stato avanzato e compromesso: la Caritas rappresenta l'ultima spiaggia. Invece, per gli stranieri, il cui numero per quanto maggioritario è diminuito (6.701 nel 2017, meno 883), l'assistenza della Caritas sembra essere un passaggio obbligato nel percorso di inserimento e di integrazione, come se i centri di ascolto fossero degli sportelli sociali del territorio. Da questo punto di vista, è interessante notare come siano diminuiti alla Caritas gli utenti dei Paesi dell'Est, nel frattempo integratisi o rientrati in patria, mentre sono aumentati gli immigrati di Centro e Nord Africa che fuggono dalla povertà.
Lorenzo Furlani
l.furlani@corriereadriatico.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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