Finestre sbarrate ma non basta gettate d'acqua contro le polveri

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Venerdì 23 Marzo 2018, 05:04
LA DEMOLIZIONE
PESARO Nel parco di via Lamarmora alle 10 di mattina, tutti gli studenti della primaria Manzi sono già in classe, buona parte delle finestre circostanti chiuse, e in giro si vedono appena un paio di persone che escono dall'area del parco destinata a sgambatoio con i propri cani. In sottofondo si sente il rumore della ruspa che da un'oretta ha iniziato a demolire l'ex deposito militare bianco, che nei giorni scorsi il Centro Operativo ha provveduto a liberare dal materiale presente all'interno.
Le fasi
Dopo un'oretta di lavori, e una primissima porzione dell'edificio abbattuto, la ruspa si ferma. L'addetto dell'impresa si dirige verso l'ingresso principale, che dà su via Costa, fino a quel momento chiuso con il lucchetto, per impedire che persone non autorizzate entrassero nell'area di cantiere. Apre il cancello e attende il camion con il serbatoio idrico che arriva poco dopo. Un'interruzione temporanea della demolizione, ieri mattina, dovuta alla segnalazione, arrivata da alcuni residenti lì intorno, per la presenza di troppa polvere che si stava alzando in aria, agevolata anche dal vento. Da qui la necessità di coniugare la demolizione con lo spargimento di acqua per abbassare i livelli di polvere.
La modalità
Una modalità seguita da quel momento e che in realtà era già prescritta nell'appalto: «La ditta incaricata di fare la demolizione deve anche innaffiare l'area durante i lavori, è già previsto nell'appalto spiega l'assessore Enzo Belloni è la stessa modalità utilizzata anche per abbattere gli edifici del parcheggio dietro la stazione e l'ex calamita di Muraglia. Se non piove, bisogna gettare acqua durante queste operazioni, soprattutto in presenza di vento». Ci vorrà qualche giorno per completare questa fase, alla quale seguirà la rimozione delle macerie. «A fine aprile invece partirà il cantiere per realizzare la nuova scuola continua l'assessore Abbiamo appena incontrato la ditta che ha vinto la gara (la Conscoop di Forlì, ndr), e si sono resi disponibili a lavorare a ritmi serrati, anche nei prefestivi». Quando finiranno i lavori? «Diciamo che l'obiettivo è quello di inaugurare la scuola entro il mandato, per permettere agli studenti delle medie di iniziare nel nuovo edificio l'anno scolastico 2019/2020. Poi, se i tempi saranno più rapidi, potremmo anche organizzarci con l'istituto, per uno spostamento dell'Olivieri già per le vacanze pasquali del prossimo anno».
L'investimento
Un investimento da 3 milioni di euro, il cui appalto è stato aggiudicato con un ribasso di appena il 2%. «Ci sono le risorse per fare un buon lavoro, non abbiamo puntato sul ribasso, ma sulla qualità dell'intervento». Nella nuova scuola media studieranno 375 alunni, suddivisi in aule con un numero di ragazzi tra 15 e 25. Ci saranno sei aule per attività speciali, una per le attività musicali e altre due per attività integrative. Poi la biblioteca, l'aula insegnanti, la mensa e relativi servizi per 70 alunni.Lì vicino anche una palestra, che avrà una capienza di 2-300 posti, a servizio della scuola, ma anche delle attività del quartiere, che verrà coperta con i fondi annunciati dal Gse, per un milione e 700mila euro. «Sarà una palestra per la scuola e per tutta la città». Il consiglio comunale ha approvato, nella scorsa estate, la variante per la destinazione della vecchia scuola Olivieri: l'area potrà contare anche su un altro finanziamento, sempre del Gse, per un milione e 170 mila euro, che verrà utilizzato per contribuire a creare un centro civico e parcheggio nel sito dell'Olivieri.
La prospettiva
«Potrebbe trovare spazio una sede del quartiere, oltre ad un polmone verde e un parcheggio a servizio della zona». E in serata anche il post del sindaco Matteo Ricci: «Tra un anno circa, avremo la scuola media più bella e moderna della città. Al top dell'efficienza energetica».
Thomas Delbianco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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