Una edizione che avrà come tema #verdesperanza e che vedrà anche tante attività collaterali

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Venerdì 15 Dicembre 2017, 05:04
LO SPETTACOLO
MACERATA Posizionamento internazionale e legame con la comunità territoriale, senza perdere mai di vista il rapporto con il pubblico. Sono queste le caratterizzazioni, sempre più forti e decise, del Macerata opera festival e lo saranno anche per la stagione 2018, le cui produzioni e i relativi cast sono stati presentati ieri mattina, in conferenza stampa. Una stagione che avrà come tema #verdesperanza e che vedrà in cartellone Il Flauto magico, l'Elisir d'amore e la Traviata. «Il lavoro per la stagione 2018 è iniziato poco più di un mese fa dice il sovrintendente, Luciano Messi -, ma è talmente fitto che sembrano tre mesi. Le idee sono tante e oggi ne riveliamo una parte. Molto bolle in pentola: oggi presentiamo il piatto principale, ma il banchetto è davvero ricco. Il Mof, infatti, non propone solo opere, ma progetti culturali attorno all'opera che si sostanziano con attività collaterali in tutto il territorio. Ogni titolo in cartellone è la pietra miliare attorno alla quale si costruisce una strada, un punto di partenza. Cercare di tirare fuori le migliori energie del territorio, al quale vogliamo rimanere agganciati, è il primo cardine, mentre l'altro è il posizionamento internazionale del Mof, assolutamente imprescindibile, che cerchiamo di fare con la qualità degli artisti, con il livello delle produzioni e delle collaborazioni. E quest'anno raccontare questo livello è davvero un onore e un piacere».
Il primato dei registi
Già, perché i nomi sono davvero di rilievo internazionale. Il regista del Flauto magico di Mozart sarà l'inglese Graham Vick, tra i più importanti registi d'opera di oggi, collaboratore dei principali teatri del mondo, che debutterà allo Sferisterio; l'Elisir d'amore di Donizetti avrà come regista Damiano Michieletto, emerso in poco tempo sulla scena internazionale come uno dei più interessanti rappresentanti della giovane generazione di registi italiani, che sarà per la prima volta allo Sferisterio; Henning Brockhaus, infine, sarà il regista della Traviata degli specchi, spettacolo che rappresenta la storia recente dello Sferisterio, firmato, nel 1992 dallo scenografo Josef Svoboda. A parlare delle produzioni e dei cast sono stati la direttrice artistica del Mof, Barbara Minghetti, e il direttore musicale, Francesco Lanzillotta. «La prima produzione, il Flauto magico, sarà un'opera che parla del mondo, di un mondo ferito e inquinato contrapposto al mondo della natura positiva. Un'opera molto poetica, con un messaggio utile anche per il territorio. Vick spiega Minghetti porterà in scena la comunità: sceglierà 100 persone che rappresentino la comunità sul palco. L'Elisir d'amore, sarà anche d'amare e da mare, visto che il palcoscenico dello Sferisterio sarà ricoperto di sabbia, perché l'ambientazione sarà il bar Adina, sulla spiaggia. Un modo per fare un collegamento con il litorale e portare il mare allo Sferisterio».
I direttori d'orchestra
I tre direttori d'orchestra saranno Daniel Cohen per il Flauto magico, Keri-Lynn Wilson per la Traviata e Francesco Lanzillotta per l'Elisir d'amore. E' lo stesso Lanzillotta che aggiunge: «i cast artistici vedono delle star tra le più richieste a livello mondiale. Per il Flauto magico abbiamo fatto una scelta ragionata sulla tipologia vocale e abbiamo condiviso con Vick la scelta dei cantanti». Quanto al tema #verdesperanza è Minghetti a spiegare: «Si tratta di un tema che avrà una triennalità, visto che ogni anno ci sarà un colore legato a un sentimento. Quest'anno abbiamo scelto il mondo naturale per un territorio ferito a cui ridare speranza con la natura».
La rinascita
L'assessore alla Cultura, Stefania Monteverde, aggiunge: «Verdesperanza deve essere vissuto come inno alla rinascita, come spinta all'uscita da quest'anno terribile per il nostro territorio, per ridare alla città e a tutto il territorio una visione». Il sindaco, Romano Carancini, ha puntato sui due nuovi protagonisti, Minghetti e Lanzillotta: «Sono colpito dal tratto estremamente maceratese di Barbara e Francesco. Barbara, secondo me, è maceratese ad honorem, è competente, discreta e appassionata. Francesco, invece, ha un entusiasmo da bambino, che ci ha fatto vivere la nostra scelta in maniera entusiasta. Le identità forti di Barbara e Francesco, con il decisivo contributo di Luciano, segnano una strada diversa ma nel segno della continuità. Il tratto umano delle persone fa la differenza e sarà il punto di partenza di questo viaggio. Sarà un'altra grande stagione».
Nicola Paciarelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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