Terremotati, il rimborso dell'Irpef è un salasso

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Lunedì 23 Aprile 2018, 05:04
LA STANGATA
MACERATA «La restituzione dell'Irpef della busta paga pesante, oltre a creare un ingorgo, sarà una vera e propria stangata per i lavoratori interessati, ovvero i cittadini colpiti dal sisma. Si passerà dalla busta pesante alla busta inesistente». A lanciare l'allarme sulla restituzione delle imposte che i terremotati si sono visti sospendere, fino al prossimo 31 maggio, quando si dovrà iniziare a versare l'Irpef sospesa, è Silvia Spinaci, segretaria della Cisl di Macerata.
La situazione
Dal 31 maggio, infatti, tutti coloro che, nel cratere sismico, hanno visto la sospensione del pagamento dell'Irpef, dovranno restituire quanto non versato, ovvero 12 mesi di tasse da pagare in 24 rate mensili, anche se ancora non si sa come si dovrà provvedere ai pagamenti. «Oltre al fatto che i lavoratori dipendenti dovranno pagare almeno il 50% in più di tasse, visto che in 24 mesi dovranno pagare 12 mesi di Irpef sospesa, entro il 31 agosto si dovrà provvedere anche alla restituzione delle utenze sospese, luce, acqua e gas, che saranno fatturate in unica soluzione con fattura di conguaglio, dilazionabile in 36 mesi. Tra l'altro, siamo indignati anche perché per altri eventi sismici sono stati adottati trattamenti diversi. Serve un provvedimento normativo che faccia chiarezza», dice Spinaci. Basti pensare che per il sisma de L'Aquila, i terremotati hanno dovuto restituire il 40% delle imposte, non il 100%, in 120 mesi, anziché in 24 mesi.
Le testimonianze
«Ho chiesto la busta pesante dice Francesco Orazi di Castelraimondo, ex sfollato ora in una Sae, che, alla ex Merloni di Matelica, è anche in Cassa integrazione perché ne avevo bisogno, visto che dovevo andare a lavorare a 60 chiloemtri da casa. Per noi è drammatico far fronte a tale situazione». «Credo che dimenticare le nostre sofferenze sia irresponsabile gli fa eco Luis Nastasi, di Tolentino, sfollato a Corridonia, che lavora alla Triveneta Cavi -. I nostri governanti parlano, parlano, ma di cose concrete non ne abbiamo ancora viste. Ecco perché voglio fare un appello ai nostri rappresentanti in Parlamento, affinché non dimentichino noi terremotati. Sono anche molto preoccupato per quando dovrò restituire le bollette sospese. La gente deve sapere in che condizioni siamo».
L'auspicio
«La sospensione dell'Irpef aggiunge Rocco Gravina, responsabile Cisl per le aree interne non è servita a queste persone per andare in vacanza, ma per far fronte alle spese quotidiane. Per non parlare dei lavoratori a tempo determinato, e ora disoccupati, che dovranno comunque restituire l'Irpef sospesa, senza avere neanche ammortizzatori sociali. Chiediamo ai nostri parlamentari una risoluzione di buon senso, che si definisca una norma certa, che si abbia lo stesso trattamento degli altri terremotati, che ci sia equità sulla restituzione, senza che ciò diventi una vessazione». Un vero e proprio grido d'allarme quello della Cisl, preoccupata per i nuovi problemi che le popolazioni terremotate del maceratese dovranno trovarsi ad affrontare.
Nicola Paciarelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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