Tassa di soggiorno avanti tutta per Macerata è il settimo anno

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Martedì 19 Marzo 2019, 05:04
IL FOCUS
MACERATA Tassa di soggiorno turistica applicata in diversi Comuni della provincia. Ma che non scalfisce la voglia di fare vacanze nei nostri territori. Del resto il costo aggiuntivo va dai cinquanta centesimi all'euro, a seconda delle strutture, e si paga solamente per i primi giorni di soggiorno. Non solo questo non ha frenato la corsa dei vacanzieri verso il Maceratese ma, in un caso, quello di Macerata che l'ha applicata sin dal lontano 2013, ha portato al raddoppio degli introiti derivanti da presenze turistiche nelle strutture ricettive nel corso degli anni.
La tassa
In molti casi gli amministratori interpellati hanno sottolineato che la tassa di soggiorno che finisce nelle casse comunali viene poi utilizzata a beneficio di migliorare servizi a favore di chi soggiorna per un periodo più o meno breve nelle loro città. Fa eccezione il comune di Potenza Picena, tra quelli chiamati in causa, che non applica la tassa di soggiorno. «E non abbiamo alcuna intenzione di applicarla neppure in futuro dice la sindaca Noemi Tartabini-. Non abbiamo mai preso in considerazione l'applicazione di questa tassa. Le nostre porte sono aperte, spalancate. Siamo concentrati sull'attività turistica, sul far crescere il territorio e applicare questa tassa potrebbe essere un piccolo ostacolo. Aprire sempre di più le porte ai turisti e questa idea è ben lontana dai progetti che stiamo sviluppando. Per gli operatori turistici che sono nel nostro comune la tassa di soggiorno risulterebbe un ostacolo per le loro attività».
Il capoluogo
Tra i comuni che per primi hanno applicato la tassa di soggiorno c'è il capoluogo. «Da noi è applicata dal 2013 e non ha avuto contraccolpi sui flussi turistici afferma la vice sindaca, Stefania Monteverde- anzi gli introiti economici sono addirittura raddoppiati nel corso degli anni. La regolamentazione prevede che solo per chi effettua i primi tre pernottamenti c'è questa tassa che esclude molte categorie, come i minori sotto i 14 anni, chi è in città per motivi di salute o assiste un malato, autisti e accompagnatori turistici. E' legata strettamente al turista che visita la città. Che paga 50 centesimi per strutture a 1/2 stelle e per centri vacanza, affittacamere, agriturismi, case religiose e 1 euro per alberghi oltre 3 stelle. Devo dire che all'inizio furono fatti incontri con gli operatori turistici che sicuramente temevano una contrazione delle presenze per l'attuazione di questa tassa su chi soggiorna in città. Sono state trovate soluzioni che, hanno dimostrato i fatti, non hanno avuto impatto alcuno sulle presenze a Macerata. Anzi, segnalo, che il problema è inverso, cioè la difficoltà ricettiva che c'è per la presenza di poche strutture a fronte della richiesta in molti periodi dell'anno».
La costa
Sulla costa anche Civitanova e Porto Recanati, seppur da poco tempo, hanno deciso di adottare la tassa di soggiorno turistica nelle proprie strutture ricettive. «Abbiamo provveduto ad applicare la tassa di soggiorno da ottobre 2018 afferma il sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica - con presenza nel bilancio di previsione comunale. Il costo è di un euro a persona per i primi 5 giorni poi non si paga più. Ci sono molte esclusioni che riguardano gli over 65, studenti, forze dell'ordine, chi viene per curarsi negli ospedali o case di riposo. Non credo che questa tassa vada ad incidere sulle presenze turistiche: dei 100mila euro previsti come entrata per il Comune nel 2019 questi soldi verranno utilizzati esclusivamente per finalità turistiche, per eventi ed iniziative concordate con gli operatori del settore con cui è aperto un tavolo istituzionale sul tema, per migliorare l'accoglienza, la pulizia e la sicurezza di Civitanova. La tassa di soggiorno non limita chi viene da fuori a fare vacanza in città: serve a far partecipare a chi arriva a Civitanova alle spese cui deve far fronte un'amministrazione e che non possono essere unicamente a carico dei residenti. Chiedere un piccolo contributo a chi viene da fuori è un segno di civiltà, tra l'altro reinvestito nella promozione e nell'accoglienza». Anche Porto Recanati dallo scorso anno ha aderito alla tassa di soggiorno turistica. «Sì, la applichiamo dal 2018 afferma il sindaco Roberto Mozzicafreddo - e non ha avuto ricadute negative per quanto riguarda i flussi turistici del periodo estivo. La cifra è di 50 centesimi per campeggi e agriturismi e di un euro per gli alberghi. Si paga per i primi cinque giorni di soggiorno se si va oltre non si paga più. C'è stata una contrattazione effettuata con gli operatori turistici e si è deciso di utilizzare le somme ricavate nell'ottica di una sempre maggiore manutenzione e accoglienza turistica di Porto Recanati».
Mauro Giustozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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