Ricostruzione quasi ferma Finanziato il 3% dei progetti

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Martedì 16 Ottobre 2018, 05:04
L'EMERGENZA
MACERATA Ricostruzione al palo a due anni dal terremoto. A certificarlo, anche la relazione di recente presentata in Parlamento dall'ex commissario alla ricostruzione, Paola De Micheli. In tutte le Marche ci sono oltre 42 mila e 265 edifici inagibili, pari al 46 per cento dell'intero cratere sismico, che comprende 138 comuni, di cui 87 soltanto nelle Marche. Guardando il territorio regionale è proprio la provincia di Macerata, l'azionista di maggioranza del terremoto con il 63 per cento dei danni e dei centri colpiti, che si trovano tutti nella provincia di Macerata.
Percentuali ridicole
Sino ad oggi, in tutte le Marche le pratiche finanziate sono 1596, di cui 1270 per la ricostruzione e 326 per le delocalizzazioni di attività commerciali. La percentuale dei progetti finanziati, in rapporto al totale degli edifici inagibili, è soltanto del tre per cento del totale. Continuando di questo passo ci vorranno almeno altri trent'anni prima di vederli tutti approvati, con la conseguenza che la stagnazione nella ricostruzione fa mantenere elevato il numero di persone che percepiscono il Cas, e in particolare non facilita il rientro di coloro che si trovano negli alberghi o fuori comune di origine. Più tempo passa, più è probabile che le famiglie sfollate si rifacciano una vita altrove. Ogni mese dalla contabilità speciale della Regione, partono circa 9 milioni di euro per il contributo di autonoma sistemazione, destinati alle spese per assistere 30 mila sfollati, di cui circa 28 mila in provincia di Macerata.
Mille gli sfollati
Un migliaio sono ancora gli sfollati che si trovano negli alberghi, sia della costa che dell'entroterra, per cui si spendono circa un milione e 200 mila al mese per l'assistenza. Nella relazione di De Micheli sono elencati alcuni comuni tra i più colpiti, che presentano un indice di inagibilità maggiore del 70 per cento, tra questi ce ne sono due della provincia di Macerata, Camerino con 2235 edifici inagibili e Tolentino con 1935, in entrambi sono stati approvati progetti solo per il 3,3 per cento degli edifici privati inagibili. Anche i dati del Cas, riferiti al mese di giugno 2018 ultimo in cui vi è stato il pagamento completo per tutti, confermano che il numero più elevato di sfollati, si trova a Camerino, Tolentino e San Severino, che da sole ogni mese assorbono circa un terzo dell'intera somma totale con due milioni e 742 mila euro erogati mensilmente.
Il triste primato di Tolentino
A Tolentino spetta il podio delle persone in autonoma sistemazione, con 3278 persone e un milione e 33 mila euro erogati, seguito da Camerino con 2948 persone e la cifra di un milione e 54 mila euro, San Severino Marche con 2018 sfollati in autonoma sistemazione e 655 mila euro di Cas pagato. Nei giorni scorsi ha destato allarme la lettera del dirigente della Protezione civile regionale David Piccinini, che ha invitato i comuni a razionalizzare le spese, evidenziando le cifre spese sinora per l'emergenza, sinora 652 milioni di euro. Per le Sae e strutture abitative di emergenza sono stati spesi poco meno di 208 milioni di euro, 195 milioni e 500 mila euro per il contributo di autonoma sistemazione, 79 milioni e 200 mila euro per l'ospitalità negli alberghi, 70 milioni di euro per interventi di emergenza e messa in sicurezza degli enti locali, 26 milioni e 600 mila euro di interventi di emergenza per agricoltori ed allevatori, 27 milioni di euro per la gestione delle macerie, 8 milioni e 200 mila euro per l'acquisto e la realizzazione di immobili, 9 milioni per le messe in sicurezza dei beni culturali, 8 milioni di euro per il rafforzamento del trasporto pubblico, 5 milioni e 200 mila euro per la delocalizzazione delle attività produttive, 4 milioni e 500 mila euro per il personale della Regione Marche e degli enti locali, 6 milioni e 400 mila euro per interventi di ripristino della viabilità.
Le attese tradite
Per i contributi totali concessi ai comuni , secondo i dati dell'Ufficio speciale ricostruzione elaborati ad inizio settembre, sul podio Tolentino con 16 milioni e 359 mila euro per 65 progetti finanziati, seguito da San Severino con 10 milioni e 348 mila euro per 87 progetti approvati, Camerino con 7. Altri 34 comuni hanno ricevuto meno di un milione di euro di contributi. Resta il problema di fondo legato al fatto che senza ricostruzione, anche quella per danni lievi, non si riparte e non rientrano gli abitanti nell'entroterra. Il rischio è che chi si è trasferito sulla costa decida per rimanerci determinando l'ulteriore spopolamento dell'area montana.
Monia Orazi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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