L'EMERGENZA
MACERATA Sentinelle all'ingresso, un pusher impegnato nelle consegne

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Giovedì 20 Settembre 2018, 05:04
L'EMERGENZA
MACERATA Sentinelle all'ingresso, un pusher impegnato nelle consegne un po' più in là. Immagini entrate da tempo nelle visioni dei maceratesi, specie di quelli che vivono tra le viuzze del centro storico. Il clima, dopo l'omicidio di Pamela e il cambio di guardia in Questura con il potenziamento degli organici, è un po' cambiato ma sempre resta l'impressione che acquistare droga a Macerata sia un gioco per ragazzi. Sempre più bassa infatti l'età con cui si entra in contatto con le sostanze stupefacenti.
Aggressioni continue
Ragazzini da una parte e gente senza scrupoli dall'altra, pronta a tutto proprio perchè ora si sente braccata, una ventina i militari aggrediti dai pusher negli ultimi tempi. E se aggrediscono poliziotti e carabinieri, figurarsi cosa può accadere con i semplici cittadini. «L'ultima volta, entrando in un vicolo, ho assistito a una cessione di droga. Il pusher mi ha guardata negli occhi e poi mi ha fatto il segno del taglio della gola. Non ho paura ma è anche il momento di dire basta, basta anche a chi ancora confonde l'accoglienza con il via libera a chi spaccia e non rispetta le regole»: è il racconto di una giovane donna maceratese che abita in centro e non è di sicuro l'unica a notare il degrado di alcune zone.
I clienti ragazzini
Pusher in allarme e clienti ragazzini. È lo stesso questore Antonio Pignataro a confermarlo, rilevando come in città ci si avvicini al consumo già a 12-13 anni. Non è un caso, dunque, che le ultime operazioni, solo in ordine di tempo, siano avvenute nei pressi di alcune scuole. Un gioco al massacro al quale le forze dell'ordine vogliono porre fine. Prevenzione, tra i giovani, gli insegnanti e le famiglie, e dura repressione verso gli spacciatori. Azione che sta dando risultati concreti, nonostante il fiume di droga che continua a scorrere nel Maceratese. In questo clima, si alternano esempi di rassegnazione, le denunce sarebbero forse di più senza le intimidazioni confidate da chi si è trovato nel mezzo di uno scambio; e di coraggio e senso civico, come i due passanti che hanno fornito la loro collaborazione durante l'arresto del nigeriano Gideon Azeke. Seguendo i movimenti e le conseguenti operazioni una vera e propria mappa dello spaccio. Una carta alla mano, condivisa col passaparola, i numeri di telefono o le chat che i ganci, per lo più coetanei, si scambiano con gli studenti. È l'onda lunga che quotidianamente arriva nelle strade, nei vicoli, nei giardini e nelle piazze di Macerata. Scuola sicura, il programma del Governo, e Piazza pulita, il nome scelto dalla Polizia di Stato per una delle operazioni portate a termine questa estate, riassumono l'atteggiamento assunto dal questore Pignataro . Facendo un passo indietro, l'omicidio di Pamela Mastropietro e il raid di Traini hanno indubbiamente raddoppiato i controlli, il che ha fatto subito pensare a una diminuzione dello spaccio.
La piantina
Prima di questi fatti, tuttavia, era piuttosto noto ai più il triangolo della droga formato dal Terminal dei bus, i Giardini Diaz e piazza Garibaldi. . A fine settembre l'Università rientrerà in mano dei locali che ospitano un bar con la volontà di riqualificarli . I fatti di Macerata hanno perciò evidenziato come la rete dello spaccio fosse e sia ancora oggi sempre più vasta. Nel centro, il tour si snoda dai Cancelli lungo via Mozzi e vicolo degli Orti, senza considerare le abitazioni private, anche sui corsi principali, dove lo spaccio è descritto da chi ci abita come un drive in. Le forze dell'ordine si oppongono formando una diga, tra appostamenti, agenti sotto copertura, filmati e perquisizioni.
Gli spazi verdi e pedonali
I Giardini Diaz rimangono il luogo privilegiato dagli spacciatori. Qui, come al parco urbano di Fontescodella il sistema assume contorni paradossali: nonostante i fermi e gli arresti, la criminalità continua insistentemente a tornare. Più periferiche, ma movimentate, risultano via Spalato (dove abitava Innocent Oseghale ed è stata uccisa la Mastropietro) e le sue traverse. Punti strategici le zone di via Mameli e viale Piave (adiacenti al Convitto) e tra via Barilatti e via Manzoni, in particolare nel percorso pedonale tra le due strade che conduce al Liceo Scientifico. Riferimenti per lo spaccio si trovano anche in via Dante Alighieri (zona Inps) e nella vicina via Pesaro). Le caratteristiche che accomunano questi luoghi sono la poca o scarsa illuminazione, la prossimità con percorsi pedonali , una o più vie di fuga e luoghi di assembramento e di facile contatto con i clienti.
Andrea Mozzoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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