Il capoluogo è secondo solo a Civitanova in quanto a numero di locali in cui scommettere soldi

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Martedì 12 Dicembre 2017, 05:05
L'EMERGENZA
MACERATA Dal disoccupato allo straniero, dal commercialista all'operaio, dal pensionato al giovane studente. Il gioco d'azzardo patologico non risparmia alcuna categoria anche nella nostra provincia dove il fenomeno ha avuto, soprattutto di recente, un autentico boom per la presenza di locali dediti al gioco d'azzardo e di persone che si avvicinano a questo mondo dal quale poi è complicatissimo poterne uscire. Eppure un'inversione di tendenza da parte degli amministratori locali per arginare un fenomeno sociale pericoloso che rischia di soppiantarne altri enormi comunque come droga ed alcolismo, sembra stia nascendo.
L'idea
L'input è venuto da Appignano che coraggiosamente in solitaria ha deciso qualche mese fa di attuare un'ordinanza che limita l'orario quotidiano di accensione e utilizzo delle slot machine. Sulla stessa strada sembra essersi incamminata ora anche Macerata: primi passi per l'amministrazione comunale che ha già incontrato i rappresentanti degli esercenti commerciali che operano in questo ambito e sta studiando delle proposte simili a quelle attuate dalla giunta Messi per contenere un fenomeno che vede il capoluogo secondo solo a Civitanova per numero di locali dove si può giocare d'azzardo. L'operazione che il Comune di Macerata vorrebbe attuare, però, non sarebbe limitata al proprio territorio ma vedrebbe estendere il regolamento anti-gioco d'azzardo a tutti i municipi inseriti nell'Ambito Territoriale Sociale 15: e cioè Corridonia, Mogliano, Montecassiano, Petriolo, Pollenza, Treia e Urbisaglia.
La sinergia
Insomma una sorta di rete che, comprendendo ovviamente anche Macerata ed Appignano, si estenderebbe su un territorio ampio e molto popolato sia di locali adibiti al gioco che soprattutto di giocatori d'azzardo. Del resto i dati che in questi ultimi anni sono stati forniti sul fenomeno a seguito di studi e di ricerche svolti da parte dell'Asur attraverso il Dipartimento dipendenze patologiche sono impressionanti da qualunque parte li si legga. Civitanova, al momento, resta il primo comune della nostra provincia per numero di concessioni azzardo: ben 160, il che significa che ogni 300 metri quadrati ci si può imbattere in un locale per giocare d'azzardo. Non è che la situazione sia poi migliore nelle altre città più grandi del territorio: Macerata al secondo posto ne ha 124, al terzo Tolentino 72. In questi ultimi due casi si passa a 5/600 metri quadrati per imbattersi in un locale per giocare d'azzardo.
L'allarme
Nel capoluogo, poi, la situazione è aggravata dalla presenza di esercenti del gioco d'azzardo anche in prossimità di scuole elementari, come accade ad esempio in via Spalato con la scuola IV Novembre oppure in via Pace dove in prossimità della Fermi si può giocare alle slot machine. La legge indica che entro il 2019 queste situazioni non potranno più verificarsi, e quindi, secondo i programmi, tali attività dovranno adeguarsi non potendo operare in luoghi così vicini ad istituti scolastici. Gioco d'azzardo molto diffuso anche tra gli studenti. Una ricerca compiuta nel 2015 dalla Consulta provinciale degli Studenti portò alla luce che quasi 7 studenti su 10 (il 68%) hanno giocato almeno una volta da minorenni; una quota rilevante (almeno 6 su 10) di coloro che hanno giocato riferiscono di non aver avuto problemi particolari a farlo, cioè non sono stati bloccati dal gestore che chiedesse loro quanti anni avevano.
La situazione
Fine anno all'insegna del gioco: rischio escalation del fenomeno? Non particolarmente, visto che il livello di giochi e scommesse d'azzardo è costante in ogni periodo dell'anno. Al contrario i classici giochi che si fanno in famiglia o con gli amici nelle serate natalizie hanno una dimensione sociale, di aggregazione che è invece l'esatto contrario di quello che accade a chi si dedica compulsivamente all'azzardo. Dove il soggetto è solo e si comporta in modo asociale nell'affrontare il gioco. Che l'allarme sia concreto su quello che comporta il gioco d'azzardo nella nostra provincia lo indicano alcuni dati come la raccolta monetaria complessiva che nel 2015 ha superato i 508 milioni di euro, con perdite da parte dei giocatori per oltre 98 milioni (tale dato include sia la rete fisica che quella telematica). La media per ciascun maceratese maggiorenne è di 1882 euro giocati all'anno, con una perdita media di 366 euro, dati che ci pongono ad un poco lusinghiero 29° posto rispetto alle 110 province italiane. Nelle Marche solo la provincia di Fermo presenta cifre più elevate di Macerata.
Mauro Giustozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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