Falcucci «Al primo posto il piano del dissesto idrogeologico senza il quale non sappiamo se e dove ricostruire»

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Giovedì 14 Dicembre 2017, 05:04
IL POST SISMA
MACERATA L'ultima arrivata, ma non per questo meno gradita, in tema di aiuti per la ricostruzione, è la raccolta di fondi promossa dall' Anci, l'Associazione nazionale dei comuni italiani per i paesi terremotati. Sono 700mila euro che saranno destinati alle municipalità che avevano presentato dei piccoli progetti: il regolamento prevede che l'assegnazione Anci copra il 50% della spesa e comunque sia condizionata alla capacità dei Comuni di trovare con i privati l'altro 50% delle risorse necessarie. Cosa avvenuta per i dieci progetti maceratesi in graduatoria grazie al sostegno della Fondazione Carima.
I fondi Anci e Carima
Nel particolare ecco i comuni che avranno fondi. A Cessapalombo andranno 69mila euro per l'acquisto di un trattore, ad Apiro 55mila euro per un marciapiede che colleghi il centro con la nuova scuola, a Fiastra 40mila euro per gli arredi del parco , a Camerino 150mila euro per l'ampliamento dell'area camper di via Muzio, a Muccia 89mila euro per uno scuolabus, a Treia 210mila euro per un progetto di illuminazione, A Cingoli 82mila euro per un mezzo spartineve, a Colmurano andranno 113mila euro per lavori al museo Ventura, ad Esanatoglia 33mila euro per un parco giochi, un'app e la sistemazione dell'osservatorio astronomico ed infine a Gualdo 40mila euro per l'acquisto di un bobcat.
Resta fuori la Prefettura
Detto del nuovo, fioccano i commenti per lo stanziamento annunciato l'altroieri di ulteriori risorse per opere pubbliche nei comuni colpiti dal terremoto. Ammonta a 278 milioni di euro l'investimento dello Stato per il secondo stralcio delle opere pubbliche della provincia di Macerata. Un intervento corposo ma non ancora risolutivo. Tanto che l'elenco delle opere pubbliche che restano ancora fuori dai finanziamenti è ancora lungo. A Macerata, ad esempio, a restare fuori dal provvedimento è stato il Palazzo del Governo dove ha sede la Prefettura. «Per quanto riguarda il nostro comune afferma l'assessore ai Lavori pubblici di Macerata, Narciso Ricotta- è stato tenuto conto delle priorità che avevamo indicato. Resta fuori il cimitero monumentale ma siamo fiduciosi che in futuro anche per questo bene pubblico vengano individuate risorse. Tolentino è stato il comune di più grandi dimensioni maggiormente devastato dal terremoto.
Pezzanesi è soddisfatto
«In città c'è ancora molto da fare sottolinea il sindaco Giuseppe Pezzanesi- ma c'è un costante dialogo con emissari di Stato e Regione che alimentiamo nel rispetto dei rispettivi ruoli. Siamo soddisfatti delle risorse presenti in questo secondo stralcio, anche se è ampio l'elenco di opere pubbliche che sono rimaste fuori. Tra queste quelle più rappresentative per Tolentino sono Palazzo Sangallo, Palazzo Bezzi Parisani, l'auditorium San Giacomo e parte della basilica di San Nicola». Anche il Comune di Corridonia giudica positivo questo passaggio del finanziamento che però dovrà avere ulteriori stralci. «Da questa ripartizione di risorse spiega il sindaco Paolo Cartechini- è rimasta fuori la scuola di Colbuccaro così come il centro diurno Ciclamino, l'auditorium ex chiesa di San Francesco, la casa di riposo e la biblioteca-pinacoteca di palazzo Persichetti. Infine anche il cimitero». Chi ha subito gli effetti più devastanti dal sisma è stata Castelsantangelo sul Nera. «Al primo posto nelle nostre priorità c'è il piano del dissesto idrogeologico senza il quale non sappiamo se e dove ricostruire spiega il sindaco Mauro Falcucci-. Poi è ora che per ogni paese ci sia un focus: non si può usare lo stesso metodo per realtà diverse. Io ho avuto dei fondi ma non posso spenderli perché non so dove ricostruire.. Per quanto ci riguarda fuori dalle risorse sono rimasti la sede municipale, gli impianti di Monte Prata, la struttura del Nido delle aquile, il cimitero monumentale, il magazzino di Rapegna e il Museo del cervo».
La delusione di Camerino
La stessa Camerino ha visto finanziate le opere pubbliche prioritarie, come cimiteri, sede comunale, teatro Marchetti, il terminal del parcheggio meccanizzato, l'auditorium dell'Annunziata e la biblioteca Valentiniana. «Restano fuori però ci dice il sindaco camerte Gianluca Pasqui- gli ex complessi universitari del centro, l'ex chiesa di San Giovanni Decollato. Non possono essere trattati alla stessa stregua i 138 comuni del cratere».
Mauro Giustozzi
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