Dal municipio maceratese si limitano a dire che sarà inviata una lettera con le richieste

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Mercoledì 20 Settembre 2017, 05:00
LA TENSIONE
MACERATA Il tanto atteso incontro tra Comune e Università di Macerata sul futuro dei locali ex Upim è saltato. Ieri pomeriggio il sindaco Romano Carancini e il rettore Francesco Adornato si sarebbero dovuti vedere e parlare di un argomento di scottante attualità e molto atteso dall'intera città. Ma quest'incontro, chiesto dall'Ateneo, non c'è stato. Né Comune né ateneo hanno voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali, anche se l'ipotesi che si è fatta avanti col passare delle ore è che si possa andare ad una rottura tra le parti con conseguenze al momento difficili da decifrare. Fonti comunali indicano che si è trattato di un rinvio dettato per lo più da ragioni strettamente tecniche.
Una lettera riservata
Fatto sta che la vicenda sarà destinata a protrarsi nei prossimi giorni in quanto il sindaco Carancini, in assenza dell'interlocutore di Unimc, ha preso carta e penna ed ha risposto alla lettera pervenutagli nei giorni scorsi dai vertici dell'ateneo. In questa missiva, il cui contenuto è stato tenuto riservato, sembrerebbe esserci una comunicazione formale delle decisioni adottate dall'amministrazione comunale in merito alla questione dei locali ex Upim. Una lettera con punti molto articolati in cui il Comune risponde all'Università, alla sua richiesta avanzata quattro mesi fa di poter andare avanti nella trattativa per poter acquisire quei locali per farne un uso didattico rispetto al commerciale che aveva ospitato sino a 14 anni fa. Passaggi che sono stati tenuti riservati, almeno fino a quando lo stesso ateneo non ne fosse stato prioritariamente informato.
Il forfait del rettore
Va detto che questo incontro, richiesto da parte di Unimc, e che finalmente si sarebbe dovuto svolgere ieri ha visto l'assenza assordante del rettore Francesco Adornato. Nessuna indicazione sul perché, all'ultimo, il vertice di Unimc abbia disertato l'appuntamento. Tra le ipotesi che sono circolate e che avrebbero provocato questo malumore e tensioni nel rettorato è che all'interno della vicenda legata ai locali ex Upim fosse poi, in qualche modo, stata inserita anche la partita delle piscine di Fontescodella. Restando però alla vicenda dei locali di galleria del Commercio, sul fronte di Unimc sembrerebbe assodata la disponibilità a valutare un progetto che tenga conto della polifunzionalità di alcune aule della struttura anche al servizio della città per convegni e iniziative pubbliche. Soprattutto per quanto concerne gli spazi e le vetrine che si affacciano su corso Matteotti.
Un segnale allarmante
In attesa che le parti decidano di rendere pubbliche le loro rispettive posizioni in merito a questa vicenda, il mancato incontro tra sindaco e rettore è un segnale allarmante nel contesto di un'operazione importante per il futuro della città. Nelle ultime settimane, peraltro, era stato lo stesso consiglio direttivo del Pd cittadino a chiedere apertamente al sindaco Carancini di rispondere positivamente alla richiesta dell'Università di cambiare la destinazione d'uso ai locali dell'ex l'Upim. L'Università di Macerata vorrebbe far rivivere i locali dell'ex Upim chiusi dal 2003: il progetto di Unimc, fatto in accordo con i proprietari dell'immobile, servirebbe a collocare una decina di aule nell'ex Upim, dove potrebbero trovare spazio oltre 550 studenti. Per fare questo, però,- secondo alcuni - si dovrebbe procedere ad un cambio di destinazione d'uso egli ex locali Upim da parte del Comune. La normativa, in materia, è diversa, modificando la destinazione d'uso. Un conto è che lì vi siano negozi e attività commerciali che hanno una determinata presenza di persone e un'altra quella di centinaia di studenti, seppur suddivisi in aule. Va anche sottolineato come l'interesse concreto espresso dall'ateneo rappresenta un'occasione forse unica e irripetibile di tornare a dare vita a locali che si trovano in un luogo strategico.
Il recupero degli spazi
In quegli spazi rimasti vuoti da tempo, solamente in tre o quattro occasioni all'anno vengono realizzate iniziative culturali. Dunque, in assenza di alternative di natura commerciale, come si è tentato vanamente di fare in questi ultimi lustri, l'opportunità che mette in campo Unimc è davvero ghiotta. Anche alla luce della grande disponibilità economica che il Miur ha concesso per il quadriennio 2016-19 all'ateneo maceratese che potrà avere 20 milioni di euro.
Mauro Giustozzi
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