Aprire un'attività? Un incubo Labirinto di oltre 80 pratiche

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Venerdì 19 Ottobre 2018, 05:04
L'EMERGENZA
MACERATA Crearsi un lavoro? Un'impresa, e non da tutti. Di quelle da far impallidire i miti del decathlon; sì, perché il numero delle prove da superare è inimmaginabile. Solo qualche esempio: per aprire un bar a Macerata occorrono 71 adempimenti che coinvolgono ben 26 enti con cui si ha a che fare ben più di una volta; per un salone di acconciatore sono solo 65 ma gli enti coinvolti restano sempre 26. Per chi ambisce ad aprire un'autofficina, invece, il numero di adempimenti si impenna fino a 86 con una trentina di enti coinvolti. Insomma, un'avventura pazzesca, una sfida all'intelligenza in generale e alla pazienza e al portafogli dello sventurato che spera di costruirsi un futuro.
Il labirinto
A sottolineare la follia di un sistema che non sembra avere più contatti con la realtà sono il presidente e il direttore generale della Cna provinciale, Giorgio Ligliani e Luciano Ramadori, i quali si richiamano ai dati dell'Osservatorio Comune che vai, burocrazia che trovi della Cna nazionale. «La burocrazia rimane un freno alle potenzialità di sviluppo e crescita dell'Italia - spiegano Ligliani e Ramadori -. Sono ben 65 i passaggi in 26 sportelli per l'avvio di un'impresa: è questa la burocrazia in Italia. Letteralmente, il potere degli uffici che nel tempo si è tradotta nell'inadeguatezza dell'amministrazione di gestire con efficacia i processi decisionali nei confronti dei cittadini».
La ricerca
Lo studio prende in esame imprese di diversi settori, il cui avvio comporta percorsi diversi, ma l'esito è sempre disarmante. In particolare, sono stati ricostruiti i percorsi per arrivare all'avvio di attività come un salone di acconciatura, bar, officina di autoriparazione, gelateria, falegnameria e per ognuna è stato calcolato il numero di adempimenti da espletare, degli enti coinvolti e delle operazioni necessarie all'apertura, oltre al costo totale dell'autorizzazione. Lo studio analizza anche aspetti comuni legati all'apertura d'impresa come gli adempimenti relativi alla salute e alla sicurezza, la pratica per esporre un'insegna, la ristrutturazione dei locali. Insomma, aspetti che, insieme a quelli generali legati all'attività specifica, riguardano incombenze che coinvolgono gli uffici delle amministrazioni locali e i tempi che tutto l'iter comporta. Anche in questo caso il quadro è desolante, ma con un elemento in più: i costi quasi sempre notevoli. Come dire: l'aggravante della crudeltà
I tempi e i costi
Per quanto riguarda Macerata, lo studio rileva che nel capoluogo per aprire un salone di acconciatura sono necessari circa 6 mesi di tempo e una spesa di 7.600 euro, ai quali vanno aggiunti 8.000 euro per il corso di qualifica di due anni richiesto dalla Regione. Per avviare l'attività, gli operatori di questo settore devono affrontare 65 adempimenti, per 26 enti coinvolti, e sottoporsi a ben 39 file reali o virtuali. Per alzare la serranda di un bar, invece, servono più di 4.300 euro per bolli, autorizzazioni, domande e così via: pratiche che richiedono oltre quattro mesi, quando tutto va bene. Gli adempimenti necessari saranno 71 per 26 enti coinvolti con i quali, però, ci si può dover interfacciare fino a 41 volte: l'aspirante imprenditore deve aver frequentato un corso che costa in media sui 600 euro ma dura tra le cento e le 160 ore. L'aspirante autoriparatore si trova di fronte una montagna burocratica ancora più imponente: fino a 86 adempimenti complessivi da assolvere e una trentina di enti con i quali avere a che fare. Nel capoluogo maceratese servono circa 6 mesi per aprire il primo cofano, con un investimento superiore agli 11mila euro. Senza dimenticare che per diventare responsabile tecnico di un'attività di autoriparatore (meccatronica, gommista, carrozzeria) ci vuole un corso di 500 ore che costa 2mila euro. Particolarmente numerosi sono gli adempimenti ambientali, dall'impatto acustico all'assimilazione acque reflue.
L'odissea
All'aspirante gelatiere di Macerata serviranno 7 mesi e circa 10 mila euro per trasformare il sogno in realtà, trovandosi ad affrontare fino a 73 adempimenti, con 26 enti coinvolti e 41 contatti. Il prerequisito è la frequenza di un corso di somministrazione alimenti e bevande. L'iter burocratico vero e proprio si apre con la presentazione della Scia, di solito accompagnata da una notifica sanitaria. Ultimo caso analizzato è la falegnameria: 78 adempimenti, 26 enti coinvolti e 39 volte in cui l'aspirante imprenditore si deve confrontare con la pubblica amministrazione, per arrivare fino a 19.742 euro di spesa per le pratiche burocratiche.
Giuseppe Porzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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