Tre Archi, appello dei turisti «Serve una riqualificazione»

4 Minuti di Lettura
Domenica 19 Agosto 2018, 05:04
LA STAGIONE
FERMO Tra le città che il primo settembre scenderanno in piazza per protestare contro lo stop ai fondi per la riqualificazione delle periferie ci sarà anche Fermo. Lo sdegno per il blocco dei finanziamenti previsto dal decreto Milleproroghe non accenna a placarsi. Troppo consistenti le risorse che Lido Tre Archi si è visto prima assegnare e poi congelare (8 milioni 600mila euro).
Gli interventi
E troppo importanti gli interventi che nel giro di qualche mese sarebbero partiti per cercare di migliorare le condizioni della periferia nord della città. Perché i progetti sono a buon punto e il 15 settembre scade il termine per presentare quelli esecutivi. Appena quattro giorni dopo l'approdo del decreto alla Camera per il via libera definitivo. In attesa di sapere se e quando la riqualificazione partir, il quartiere vive la sua estate, fatta soprattutto di mare e spiaggia. «La stagione sta andando discretamente. Siamo in linea con gli scorsi anni. Turisti ce ne sono durante tutta la settimana. Arrivano soprattutto dall'Umbria e dal nord Italia. C'è anche qualche straniero. L'accoglienza da parte del quartiere è stata abbastanza buona. La spiaggia e il verde erano stati sistemati per tempo. Ho le mie per perplessità, ma spero davvero che i progetti per la riqualificazione possano partire. Me lo auguro per chi qui ci abita e per i turisti che vengono d'estate».
Il chiosco
A parlare è Antonio Moretti, titolare del chiosco Tabù. Non un vero e proprio chalet, ma un bar che da cinque anni offre anche il servizio di noleggio di lettini e ombrelloni sistemati sulla spiaggia libera. E i turisti sembrano apprezzare. In queste settimane, la nomea di cui gode il quartiere non fa il paio con le sfilze di asciugami sparsi sulla sabbia e sull'erba poco distante. Né tantomeno con i bambini che giocano e che, insieme alle famiglie, si godono il meritato riposo estivo. «Veniamo con i nostri genitori», dicono alcuni ragazzi di Milano. «Ci siamo conosciuti qui. Di giorno andiamo al mare, la sera a Lido di Fermo perché qui mancano attività per i giovani. Ci sono tanti stranieri, perciò cerchiamo di restare sempre insieme e di notte non torniamo mai a casa da soli». Della riqualificazione in stand by fa parte anche il rafforzamento dei controlli. Il Comune ha però giocato d'anticipo e da diverse settimane a pattugliare il quartiere sono arrivati altri sei vigili urbani, che si sono aggiunti a quelli in servizio regolare. Un fatto che non è passato inosservato ai turisti. «Si vedono girare. I controlli sono stati intensificati», dicono Maria e Michelina Ardito, due sorelle di Segrate, alle porte di Milano.
La vacanza
«Veniamo a Lido Tre Archi da diverso tempo. Siamo qui con la nostra famiglia. Il posto è un po' abbandonato a se stesso. Ad agosto si ripopola di vacanzieri, ma se si viene già a luglio è il deserto. Il fatto è che non ci sono regole: hanno messo i giochi e fatto accampare sulla spiaggia chi li gestisce. Non è certo un bello spettacolo. Poi c'è l'inciviltà delle persone. L'idea delle isole ecologiche è buona, ma i cassonetti della raccolta differenziata sono insufficienti. Sono sempre pieni e la gente ci lascia di tutto, perché non ha la pazienza di girare in cerca di uno vuoto. Sulla spiaggia abbiamo anche trovato tanti bossoli. Li raccogliamo noi perché non possiamo vederli lì». Vacanze tra luci e ombre anche per la signora Pinuccia, arrivata da Bergamo insieme alla famiglia. «Veniamo da trent'anni», racconta. «Abbiamo un appartamento. Questo posto ci piace perché l'aria è buona ed è sempre ventilato rispetto ad altre località. Negli ultimi tempi sembra che puliscano di più. Hanno messo le docce e si vedono più spesso le forze dell'ordine che passano per i controlli».
I figli
«Per chi ha figli giovani come me, però, qui non c'è niente. Devono per forza spostarsi con le bici. Intorno alle isole ecologiche sembra una discarica. Vanno svuotate di più. Poi c'è la parte dei palazzi colorati. Lì i miei figli non li faccio assolutamente andare, anche se in agosto la zona è più tranquilla proprio perché ci siamo noi turisti. La sensazione generale è che non si investa abbastanza e che chi viene qui lo fa per abitudine o affetto, ma, potendo scegliere, andrebbe altrove». Discorsi che in questi giorni assumono un significato tutto particolare. Perché la volontà di dare un nuovo volto al quartiere c'è, ma sono i mezzi che stanno venendo meno. Oltre a lasciare in stallo una situazione già di per sé critica, il blocco dei soldi per la riqualificazione si trascina dietro un ulteriore strascico negativo: i dubbi di chi, proprio in vista della riqualificazione, era disposto a investire su Tre Archi e che adesso potrebbe ripensarci.
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA