Superate le numerose difficoltà di inizio estate La convivenza con i turisti per un ritorno alla normalità

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Mercoledì 23 Agosto 2017, 05:00
IL DOPO SISMA
FERMO A un anno dal terremoto del 24 agosto in Centro Italia e a 10 mesi dal sisma che il 26 ottobre ha devastato l'entroterra fermano-maceratese la terra trema a Ischia e tra gli sfollati marchigiani torna la paura. Tanti nel Fermano, solo a Porto Sant'Elpidio sono 430 i senzatetto ospiti in attesa delle casette. Nei loro paesi è ancora sfascio e la località di vacanza aiuta ma non basta.
Le cifre
Il coordinatore comunale della Protezione civile Bruno De Angelis dice che «ad oggi ci sono 430 persone nei nostri alberghi, campeggi e b&b». L'Holiday è la più grande struttura ospitante e accoglie 230 terremotati di Pieve Torina, Pievebovigliana, Visso, Ussita, Serrapetrona, Camerino, Caldarola. Qualcuno tra questi tornerà in paese a settembre, gli altri entro ottobre. Questa la promessa della Regione. Arrivano le casette. Superata la fase critica di giugno, quando sembrava che la permanenza dei terremotati sulla costa fosse a rischio, il bilancio della stagione può dirsi positivo. Daniele Gatti è il direttore dell'Holiday, il campeggio che quest'anno compie 50 anni. «Abbiamo raggiunto un traguardo importante in un anno particolare, che ha segnato le Marche dice Gatti - ma quest'esperienza ci ha dato la forza di fare di più e meglio. Gli ospiti del terremoto oggi sono perfettamente integrati, svolgono le stesse attività dei turisti e questo è servito a smorzare il clima teso d'inizio stagione»
L'obiettivo
Ricorda che «l'impegno è partito il 28 ottobre: siamo a 10 mesi dal sisma, sicuramente molto più di quanto pensavamo di poter fare a livello d'impegno, certamente aldilà delle previsioni. La stagione fa registrare un +20% di presenze turistiche e i 230 ospiti del sisma sono integrati, ma per loro questa è una vacanza forzata. Ciononostante la chiosa - il peggio dovrebbe essere passato perché, a quanto ci risulta, il 30 ottobre tutti dovrebbero riavere le casette per essere riallocati». C'è chi ha lasciato a Ussita il cuore ma non la vita né l'attività, come Antonio Montebovi, titolare del negozio Il Piedone in centro a Ussita. Negozio riaperto di fronte alla pineta, in via Trieste a Porto Sant'Elpidio. «A un anno dal terremoto sono riuscito a ricostruire l'attività insieme grazie ai miei clienti dice il commerciante -: sono stati loro a darmi ciascuno un contributo per riaprire il negozio. Sono contento, sereno, tranquillo, nonostante la convinzione che lo Stato ci abbia abbandonato. La mia forza sono i clienti ed eccomi qua, riparto da via Trieste a Porto Sant'Elpidio perché, come dice Darwin, non sopravvive chi è forte o intelligente ma chi ha la capacità di adattarsi».
La famiglia
Concetta Di Guida di Pieve Torina è all'Holiday con il marito, due figlie e la suocera, «adesso stiamo bene dopo la tensione di quest'inverno riferisce -: c'è il mare, la piscina e ci sono buone possibilità di riavere la casetta entro ottobre, speriamo che il peggio sia davvero passato». Gennaro Sparano è di Pieve Torina, separato e padre di Alessandra 10 anni e Ciro 15 anni, «siamo arrivati il 27 ottobre, il giorno dopo il terremoto fa sapere -: ogni volta che la terra torna a tremare, come a Ischia, rivivo quello che è stato da noi. Non riesco a dimenticare, penso a quei momenti e ricordo la paura, ho pensato di non vedere più il domani quando le mura si sono aperte davanti ai miei occhi. Ogni volta che torno su mi viene l'angoscia perché non si muove niente, si è fermato il tempo al 26 ottobre».