Stop ai furbetti dei rifiuti scattano le fototrappole

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Venerdì 22 Febbraio 2019, 05:04
L'INIZIATIVA
FERMO Materassi, calcinacci, sacchetti con dentro chissà che. Lungo le strade, nei fossi, tra gli alberi, soprattutto con la bella stagione, le discariche a cielo aperto si moltiplicano. Presto, però, i rifiuti abbandonati potrebbero essere solo un brutto ricordo. Tra un mesetto entreranno in funzione le fototrappole acquistate dalla Provincia. Apparecchi in grado di scattare foto e girare video per identificare i responsabili.
Il passato
Finora, infatti, ci si è affidati ai controlli. Cercando di risalire ai colpevoli grazie a uno scontrino o una ricevuta rimasti in mezzo ai rifiuti. Qualche risultato è arrivato, ma non basta. Perché la situazione, drammatica, è sotto gli occhi di tutti. Le direttrici che costeggiano l'Ete e il Tenna, le mete preferite dagli incivili. Scene vergognose che indignano chi si impegna a differenziare. Da qui la decisione di dotarsi delle fototrappole. Per ora due, di colore verde militare, per mimetizzarsi con l'ambiente, che saranno piazzate secondo un calendario da definire e spostate di volta in volta. Magari non risolveranno il problema, ma sicuramente contribuiranno a scoraggiare gli autori di questi barbari comportamenti. «La Provincia ha spiegato la presidente Moira Canigola, presentando la novità ha sempre lavorato moltissimo sulla questione ambientale nel suo complesso. L'abbandono dei rifiuti è un tema molto sentito in questo territorio. Da un lato c'è una forte sensibilità della cittadinanza alla raccolta differenziata, dall'altra chi ha un senso civico poco sviluppato e continua nell'azione scellerata di abbandonare i rifiuti, con costi per l'intera collettività assai più alti rispetto a quelli che si avrebbero con conferimenti corretti».
I centri di raccolta
Per strada si trova davvero di tutto. Certe volte i rifiuti vengono lasciati a pochi metri dai centri di raccolta. C'è anche chi la differenziata la fa, ma poi i sacchetti li abbandona in giro. Comportamenti senza senso. Come quello di addentrarsi per strade di campagna dove difficilmente si passerebbe, solo per sbarazzarsi della spazzatura. Che, tra scarti industriali, vestiti, elettrodomestici e chi più ne ha più ne metta, trasforma strade e scarpate in discariche abusive. «Visto che l'attività di sensibilizzazione e informazione purtroppo non sono sufficienti, passeremo ad azioni repressive, di controllo e intervento sanzionatorio», ha aggiunto la presidente. A questo serviranno le fototrappole che, come previsto dalla normativa, dovranno essere segnalate con appositi cartelli. Oltre a scovare gli incivili, la strumentazione servirà per contrastare il bracconaggio e censire la fauna locale.
Il funzionamento
Foto e video si azionano quando la fototrappola rileva un movimento all'interno di un certo spazio. Anche di notte, grazie agli infrarossi, così da poter leggere pure le targhe. Persone, animali e mezzi in movimento saranno quindi immortalati e trasmessi in tempo reale agli agenti della polizia provinciale. Le telecamere sono infatti dotate di scheda Sim, collegata con gli apparecchi degli agenti. Che, se si troveranno nei paraggi, potranno subito intervenire e sanzionare i malfattori. I filmati consentiranno anche di avere immagini più nitide rispetto a quelle delle semplici foto e saranno utili in caso di contestazioni. «In alcune zone ha detto il vicepresidente della Provincia Stefano Pompozzi l'abbandono di rifiuti ha raggiunto livelli insopportabili. Abbiamo fatto indagini per contrastare questo fenomeno ed emesso verbali, ma era opportuno fare passo avanti e munirsi di strumenti idonei, che saranno operativi tra circa un mese. Il tempo di dotarsi del regolamento provinciale».
Il piano
Le fototrappole fanno parte di un piano più ampio che prevede anche pattugliamenti mirati. Ma dove verranno messe? I punti precisi sono top secret. Sicuramente sulle strade lungofiume, ma anche sulle altre. Anche i Comuni potranno dire la loro. L'Ata (Assemblea territoriale d'ambito) aprirà un tavolo tecnico dove i sindaci potranno dare indicazioni sulla posizione delle telecamere. I primi mesi saranno di prova, per capire se le fototrappole funzionano. Se i risultati arriveranno, da due potrebbero diventare di più. E presto anche i Comuni potrebbero dotarsi di questi strumenti, magari dividendo le spese con la Provincia. Quanto agli incivili, se verranno beccati, la sanzione sarà subito salata: 600 euro che lieviteranno se saranno pizzicati ancora. In caso di illecito penale, le cose ovviamente si complicano.
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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