Sicurezza in bici, la battaglia parte dai piccoli alunni

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Martedì 19 Giugno 2018, 05:04
L'INIZIATIVA
FERMO Sicurezza in bicicletta, secondo incontro nei giorni scorsi alla scuola primaria di viale Trento Don Dino Mancini a Fermo, afferente all' istituto scolastico comprensivo Ugo Betti, con la lezione pratica svoltasi nei giorni scorsi, a ridosso della fine dell'anno scolastico a cura del Gc Capodarco e del Gs Rapagnanese. Gli alunni delle quarte classi si sono cimentati nella prova di abilità lungo un circuito corredato di segnaletica stradale, allestito sul piazzale antistante l'edificio scolastico. Nel corso della mattinata l'assessore allo sport Alberto Maria Scarfini nel sottolineare l'utilità e l'importanza del progetto educativo per i bambini, ha ringraziato i bambini partecipanti, tecnici, la dirigente Anna Maria Isidori, l'insegnante Catia Ciccioli, responsabile scolastico del progetto, Marco Lelli, presidente del comitato provinciale della federazione ciclistica italiana e Anastasia Lanciotti che è anch'essa promotrice di progetti sulla sicurezza in bicicletta per i bambini, e ha espresso soddisfazione per i risultati raggiunti sul piano formativo. Anche il presidente Lelli ha ringraziato per la convinta adesione e per il messaggio positivo che il progetto riesce e trasmettere. Da ricordare che il progetto sviluppato dal comitato provinciale della federazione ciclistica italiana e denominato Sicurezza in bicicletta, è stato inserito nel plesso in una più ampia progettualità riguardante la legalità e l'educazione civica ed ha avuto la fattiva partecipazione della polizia municipale di Fermo. Tutto nel migliore dei modi ad attestare la fattiva e piacevole collaborazione che il progetto ha avuto e che ha visto la proficua collaborazione fra di essi di Comune di Fermo, istituti comprensivi della città e federazione ciclistica italiana che si è confermata partner affidabile e attenta alla sicurezza dei giovani e atleti in bicicletta. Una bella iniziativa anche perché, malgrado i tanti drammi consumati sulle strade e tanti episodi tragici (come la morte di Michele Scarponi), l'attenzione degli automobilisti nei confronti dei ciclisti continua a latitare. Per cambiare la mentalità è necessario ripartire dai più giovani.
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