Morte di Marilungo, caccia a due sospetti

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Martedì 22 Gennaio 2019, 05:04
L'ALTRO CASO
SANT'ELPIDIO A MARE Arriveranno verità e giustizia anche per Stefano Marilungo? E' quello che sperano i familiari dell'impresario di pompe funebri ucciso lo scorso 28 aprile, in testa il fratello maggiore Sergio, che di quella rapina finita nel dramma fu a sua volta vittima. Lo attende anche la comunità di Sant'Elpidio a Mare che ha vissuto con sgomento quel fatto di sangue. Ogni volta che sul caso di Maria Biancucci arrivano sviluppi, viene quasi naturale pensare all'altro fatto di sangue che nel giro di poco più di un mese ha sconvolto la provincia fermana. Pochi chilometri di distanza e stessa ferocia. Mentre il caso di Maria Biancucci è praticamente chiuso, con l'arresto di ben 3 persone al termine di una minuziosa attività d'indagine, ora crescono attesa e speranze affinché lo stesso epilogo si abbia per chi ha ucciso il 65enne elpidiense.
L'esame
L'attività degli inquirenti ha visto l'esame di migliaia di veicoli, immortalati dalle telecamere di videosorveglianza e transitati lungo le vie di fuga dal territorio elpidiense nelle ore precedenti e successive al delitto, avvenuto in un assolato pomeriggio di sabato. A questo si è aggiunto l'esame accurato delle tracce lasciate dai malviventi nell'irruzione all'impresa di pompe funebri. Per ben 40 giorni tutta la palazzina di via Adige, sia l'attività al piano terra, che gli appartamenti ai piani superiori, è stata tenuta sotto sequestro ed oggetto di ripetuti sopralluoghi e prelievi di materiali potenzialmente utili alle indagini. Molto si è cercato di scandagliare nella vita dell'imprenditore, per risalire ad incontri o conoscenze nelle settimane precedenti alla rapina. Poco o nulla è trapelato fino ad oggi, ma le attenzioni degli inquirenti si sarebbero concentrate su due soggetti, intorno ai quali sarebbe emerso un quadro indiziario interessante.
p. pier.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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