Marcotulli: «Siamo partiti troppo tardi»

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Lunedì 25 Giugno 2018, 05:04
Mezzanotte è scoccata da pochi minuti quando i numeri non lasciano più margine alla speranza e la tensione si scioglie in un piano pieno di amarezza per Giorgio Marcotulli, salutato dall'applauso scrosciante dei suoi sostenitori, dall'abbraccio dell'amico di sempre Andrea Putzu, di Alessandro Felicioni, Andrea Balestrieri, Enzo Farina e tanti altri. «Cinquecento voti, dove stanno quei cinquecento voti» ripete il candidato del centrodestra, ripensando al margine che lo separa dalla fascia tricolore. Dopo alcuni minuti cerca di analizzare il risultato. «Non rimpiango nulla, abbiamo fatto tutto quello che era possibile, credo che non abbiamo nulla da rimproverarci il suo primo commento dopo la sconfitta Franchellucci è stato bravo a recuperare alcune centinaia di voti rispetto al primo turno, gliene do atto. Non gli faremo sconti all'opposizione e non sono affatto certo che dureranno per tutti i cinque anni del mandato. In questa città negli ultimi mesi si sono visti quei pattugliamenti, quelle manutenzioni, quella cura del territorio che avevamo chiesto per tutta la legislatura. Specchietti per le allodole che hanno funzionato, spero per Porto Sant'Elpidio che un'attenzione del genere possa durare sempre e non solo a ridosso delle elezioni». Nessun rimpianto, dice Marcotulli, tranne uno: «Forse il centrodestra avrebbe potuto partire prima, presentarsi unito con mesi di anticipo. Colpa mia, colpa della coalizione, ora non ha neanche molto senso cercare un responsabile. Ora andiamo in Consiglio con una pluralità strutturata, lavoreremo insieme al Laboratorio civico di Felicioni per fare un'opposizione seria e presente. Abbiamo dimostrato idee, proposte e valori, purtroppo non è bastato e ci ritroveremo lo stesso sindaco e più o meno le stesse facce ad amministrare».
Pierpaolo Pierleoni
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