Liceo Caro, partiti i lavori resta il risiko sulle scuole

3 Minuti di Lettura
Martedì 21 Agosto 2018, 05:04
IL CASO
FERMO È corsa contro il tempo al Liceo classico Annibal Caro per terminare i lavori prima dell'inizio delle lezioni. Sulla facciata d'ingresso dell'edificio di via Leopardi è stata montata un'imponente armatura che nelle prossime settimane servirà per gli interventi di messa in sicurezza della scuola. Come noto, i sopralluoghi fatti in seguito al crollo del tetto del triennio dell'Iti avevano fatto emergere diversi problemi alla storica sede.
La conferma
Fatto confermato dalla presidente della Provincia Moira Canigola che aveva parlato di «alcuni punti critici». È su questi che si lavorerà in questi giorni. Interventi tampone in attesa di mettere mano al tetto, la prossima estate. Se tutto andrà secondo i piani, il 17 settembre per gli studenti del Caro la campanella suonerà regolarmente in centro storico. A restare chiuso sarà il piano sotto il tetto, quello più a rischio. Le lezioni si dovrebbero tenere nelle altre aule a disposizione. La Provincia ha comunque liberato delle stanze del polo scolastico di via Marsala, che potranno essere utilizzate dagli studenti del classico se i lavori non finiranno in tempo.
Il ritorno
A meno ventisette giorni dal ritorno sui banchi, il quadro scolastico è ormai delineato. Il terremoto del 2016 prima e il crollo del tetto del Montani poi avevano innescato una spirale da cui sembrava difficile uscire. Il nodo principale ruotava, e in parte ruota ancora, attorno al polo scolastico. Spazio ambito sia dalla media Betti, rimasta senza sede dopo il sisma e da due anni ospite in via Marsala, sia da una parte dei genitori del Liceo classico, che continuano a chiedere a gran voce il trasloco della scuola fuori dal centro. Ne è scaturita una battaglia senza esclusione di colpi, che su giornali e social si sta ancora combattendo. Alla fine si è deciso che al polo scolastico, che già ospita Geometri e Liceo artistico, a settembre andranno alcune classi della Betti (le altre traslocheranno alla Sapienza) e, appunto, forse alcune del classico. C'è poi il discorso dei tetti. Che chiama in ballo altre tre scuole superiori: il triennio dell'Iti, ovviamente, ma anche il Liceo artistico di Porto San Giorgio e l'Istituto professionale Tarantelli di Sant'Elpidio a Mare, i cui tetti saranno rifatti la prossima estate. La Provincia ha infatti ottenuto un finanziamento di quattro milioni per i lavori sui quattro plessi. Nel frattempo, a settembre, l'edificio di via Montani sarà regolarmente riaperto. A restare chiuso sarà solo l'ultimo piano, quello interessato dal crollo, di cui una parte è ancora sotto sequestro. Le classi che prima si trovano lì dovrebbero andare al convitto. L'alternativa sarebbe di sfruttare le ore di laboratorio per fare posto ad altre classi, evitando così agli studenti di lasciare l'edificio.
La strategia
In pratica, mentre una classe sarebbe in laboratorio, la stanza liberata potrebbe essere utilizzata da un altro gruppo, e così via, in una specie di domino magari non facile da organizzare, ma che eviterebbe ai ragazzi il trasloco. Quanto al Liceo artistico, l'ala a rischio è stata interdetta. Tutti gli studenti resteranno però nel plesso di via Chiesa, sistemati in altre parti della scuola. Per il Tarantelli di Sant'Elpidio a Mare si prospetta invece il trasferimento definitivo da corso Baccio in via Prati, dove alcune classi sono già state spostate dopo il terremoto che ha colpito le Marche nel 2016.
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA