I genitori in pressing «Chiarezza sulle scuole»

3 Minuti di Lettura
Giovedì 13 Dicembre 2018, 05:04
IL CASO
FERMO Genitori sul piede di guerra in via Marsala. L'ipotesi, molto probabile, di spostare le 14 classi della Betti per fare spazio all'Iti non è stata accolta bene da mamme e papà che, per la seconda volta nel giro di pochi mesi, sono ripiombati nell'incertezza. «Sono contrario a questa soluzione. Si parla di spostare i nostri ragazzi al seminario o in qualche edificio del centro storico. Ma sono tutte strutture vecchie. Chi ci garantisce che siano sicure?», si chiede Cristiano, papà di una ragazzina che frequenta la scuola media.
La stagione
«Che ce ne dovessimo andare dice Daniela Cocciaretto se ne parlava anche la scorsa estate. Fino a settembre siamo rimasti all'oscuro di tutto. Abbiamo saputo che la Betti sarebbe rimasta qui pochissimi giorni prima dell'inizio della scuola». Non è la prima volta, infatti, che la Betti rischia di dover lasciare i locali della Provincia, dove è alloggiata da più di due anni. «Pare aggiunge la mamma che qui ci siano classi sufficienti per ospitare sia l'Iti sia noi. Comunque, in tutto questo tempo, non è che il Comune abbia fatto grandi passi avanti. Non è stata ancora individuata una soluzione alternativa valida». Della stessa idea Romina Del Moro, un'altra mamma in allarme. «Anche la Provincia, alle tante sollecitazioni non è che abbia trovato molte soluzioni. Forse non c'è la volontà di organizzarsi. O forse è più facile spostare la Betti che qualcun altro». A preoccupare i genitori soprattutto la logistica, il doversi organizzare per accompagnare e riprendere i figli. «Siamo pur sempre in una situazione di emergenza e non si possono puntare i piedi. L'importante è che non dividano le classi e che la Betti stia tutta in uno stesso edificio. Altrimenti, per chi come me ha più figli in questa scuola, sarebbe davvero complicato riuscire a organizzarsi», il commento di Andrea De Santis. Sentito subito dopo la manifestazione di martedì, il sindaco Paolo Calcinaro aveva fatto sapere che presto sarà trovata una sistemazione che consentirà a tutti i 320 ragazzi della Betti di restare insieme. Il Comune dovrà stringere per dare agli alunni una nuova sede dove restare finché non sarà pronto il polo scolastico di via Salvo D'Acquisto.
Gli spazi
«In questi anni aveva aggiunto il sindaco si poteva anche pensare a una razionalizzazione degli spazi della Provincia, cosa che invece non è stata fatta». La vede allo stesso modo Marinella Corallini, preside reggente della Betti. «A mio avviso, in Provincia ci sono spazi sufficienti sia per la Betti sia per l'Iti. Sono spazi al momento inutilizzati che la Provincia potrebbe razionalizzare. Aspettiamo una risposta dal Comune. Siamo sereni e attendiamo di ascoltare quello che il sindaco ci dirà. Ad oggi non abbiamo ricevuto comunicazioni di alcun tipo. Questa è una situazione di emergenza, in cui si deve cercare di procurare meno disagi possibile agli studenti. Allo stesso tempo, però, serve tanta disponibilità a gestire l'emergenza con serietà e oculatezza. In attesa che vengano costruiti il polo scolastico e i laboratori, se qualcuno si dovrà spostare, si sposterà». A riaccendere il dibattito la manifestazione di martedì, quando più di mille studenti quasi tutti del Montani sono scesi in strada, insieme ai professori, per chiedere conto del loro futuro. Il sequestro del triennio ha infatti ripuntato i riflettori sulle criticità del Montani e dell'edilizia scolastica fermana. Seminario o polo di via Marsala le opzioni al vaglio della Provincia per trasferire alcune classi dell'istituto tecnico. Con la seconda che sembra prevalere sulla prima.
© RIPRODUZIONE RISERVATA