Allarme per il nuovo ospedale Fi: «Quel progetto è una burla»

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Domenica 24 Settembre 2017, 05:00
LE EMERGENZE
FERMO A due anni dall'insediamento della giunta Calcinaro, il direttivo di Forza Italia fa il punto della situazione su alcuni nodi cruciali. A parlare Maurizio Laurenzi, Alessandro Bargoni, Alessio Ceroni, Alberto Trasatti, Vincenzo Eugeni e il senatore Remigio Ceroni. «Noi vogliamo stimolare il sindaco ad essere più propositivo e a prendere in mano quelli che sono i temi centrali della città esordisce Laurenzi : non siamo contro le feste in piazza, anzi siamo contenti di quanto è stato fatto per il centro storico, ma vogliamo che la seconda parte del mandato sia dedicato a risolvere quelli che a nostro avviso sono alcune delle questioni più importanti della politica fermana».
L'elenco
Laurenzi fa un breve elenco, rispolverando i cavalli di battaglia del coordinamento di Fi, tra cui l'alienazione della Casina delle Rose, ribadendo la contrarietà al progetto di sistemazione di piazza Dante e riprendendo il tema Asite. «Non voglio entrare nel merito dell'inchiesta giudiziaria, ma vorrei che il sindaco prendesse una posizione politica e amministrativa ben definita, essendo il Comune socio di maggioranza. A oggi non sappiamo nulla di quali siano le sue intenzioni, la gestione dell'Asite è il nucleo dell'amministrazione di Fermo, si deve riprendere in considerazione la questione del biodigas e quella della discarica». Bargoni, nel sottolineare il grosso ritardo accumulato nell'avvio dei lavori dell'ospedale di rete, lancia un appello al sindaco ed espone le forti perplessità sull'opera: «Siamo certi che non ci sono i fondi necessari per un nosocomio di tale portata. Chiediamo al sindaco Calcinaro di attivarsi per avere garanzie in merito alla realizzazione dell'ospedale di rete e sollecitiamo il consigliere Giambattista Catalini di farsi parte attiva nei confronti della Regione e dell'assessorato competente; abbiamo preso atto delle dimissioni del consigliere di Piazza Pulita Iacopini e lo invitiamo a ripensarci, perché siamo convinti che su un tema così importanteci debba essere unità d'intenti». Il consigliere lancia poi una sfida all'amministrazione invitandola a rivedere la sua politica urbanistica in una prospettiva più a lungo termine e propone il trasferimento dello stadio Recchioni vicino all'uscita dell'autostrada. Un intervento alquanto utopistico. Ma secondo Bargoni basterebbe fare una variante urbanistica e un accordo di programma con la società per la gestione dell'impianto: «In questa maniera si andrebbe a riqualificare tutta l'area di viale Trento». Alessio Ceroni ritorna brevemente sulla questione Asite proponendo la creazione di una commissione ad hoc. Alberto Trasatti, responsabile di Lido Tre Archi, contesta l'assenza dell'amministrazione nel quartiere che rappresenta e a Capodarco. Remigio Ceroni punta il dito contro il nuovo polo scolastico e bacchetta l'amministrazione sulla gestione delle risorse: «In un momento storico come questo, quando le risorse scarseggiano, quelle poche devono essere impegnate bene, per opere lungimiranti».
I dirigenti
Questo, per Ceroni, «deve fare la politica, questo significa essere classe dirigente e chi amministra deve guardare lontano. Non condivido il progetto del nuovo polo scolastico, chi l'ha pensato è molto distante da chi ha dato vita all'Iti Montani, come Ippolito Langlois». Il senatore ritorna sulla questione ospedale di rete: «Mi sembra una burla, per realizzare un'opera di questo tipo ci vogliono 150 milioni di euro, con le opere pubbliche non si scherza». Un vero e proprio attacco personale a chi invece ha sempre rassicurato sul fatto che le risorse ci siano e che l'ospedale di San Claudio verrà realizzato: l'assessore regione al Bilancio Fabrizio Cesetti.
Francesca Bacalini
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