A volte sono stati ritrovati anche animali abbandonati. In questo caso si cerca subito il microchip

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Giovedì 21 Settembre 2017, 05:00
LA STORIA
FERMO Tre cellulari, una catenina d'oro, un finto Rolex: sono gli ultimi oggetti smarriti a Fermo, ad oggi nelle mani della Polizia municipale. Giorno dopo giorno il deposito dei vigili urbani si arricchisce di nuovi pezzi. Chi li trova e li consegna deve compilare un modulo con le proprie generalità. Man mano che vengono trovati altri oggetti, se ne dà notizia nell'albo pretorio del Comune, dove gli avvisi restano per un mese. Nel frattempo sono conservati nel deposito dei vigili. Se entro un anno dal ritrovamento chi li ha smarriti si fa vivo e riesce a dimostrare di essere il proprietario, gli vengono riconsegnati, altrimenti diventano di proprietà di chi li ha trovati.
La conservazione
«In base alle dimensioni spiega il comandante della Municipale Antonio Dell'Arciprete gli oggetti ritrovati vengono messi in una busta o in un contenitore e conservati, a seconda del valore, nella cassaforte o nel deposito. In base all'art. 927 del Codice civile, i ritrovamenti vengono segnalati nell'albo pretorio. Se dopo un anno nessuno reclama gli oggetti in questione, questi diventano a tutti gli effetti di proprietà del ritrovatore, indipendentemente dal loro valore».
Frenesia e sbadataggine rendono il fenomeno abbastanza costante, con un'impennata d'estate per via dei turisti. Portafogli vuoti, cellulari, documenti di identità, biciclette e chiavi gli oggetti che si perdono più spesso. A volte, però, ad essere smarriti sono anche cose di notevole valore.
La curiosità
«Nel tempo racconta Dell'Arciprete sono stati trovati braccialetti e anelli d'oro. Di recente ci è stata portata una collanina. L'episodio più curioso è accaduto tanti anni fa, quando ci sono stati consegnati trenta buoni del Tesoro da cinquanta milioni di vecchie lire». Il proprietario non voleva indennizzare colui che li aveva ritrovati il quale, dopo un lungo iter è riuscito a farsi dare la somma che gli spettava. «Perché chi trova un oggetto ha diritto a ricevere dal proprietario un ventesimo del suo valore». Non solo cose, però. A volte, infatti, capita che ad essere ritrovati siano animali, abbandonati o smarriti. In questo caso, se hanno il microchip, viene contattato il proprietario; in caso contrario, vengono portati al canile. Per riprenderli, il proprietario ha a disposizione venti giorni, trascorsi i quali gli animali diventano di proprietà di chi li ha trovati. Se questi non sono disposti a tenerli con loro, restano al canile.
In base alla legge, chi trova un oggetto smarrito deve consegnarlo alle autorità competenti. Più facile a dirsi che a farsi, soprattutto se l'oggetto in questione è di un certo valore. «Non esiste una sanzione di tipo penale per chi non denuncia il ritrovamento di un oggetto smarrito», dice il comandante della Municipale e continua: «Nel caso dei telefoni cellulari, se si riesce a rintracciare chi l'ha trovato senza consegnarlo, il proprietario può chiedere un risarcimento, ma deve essere in grado di dimostrare di aver subito un danno». Discorso a parte per la merce contraffatta e sequestrata dai vigili urbani. Anche in questo caso viene messa in un deposito: quella abbandonata viene distrutta, quella sequestrata penalmente messa a disposizione dell'autorità giudiziaria. «Se l'oggetto è palesemente taroccato spiega Dell'Arciprete non è qualificabile come contraffazione. Di solito si tratta di merce abbandonata dai venditori abusi, oggetti di pochissimo valore, che in genere vengono distrutti. Se parliamo di merce di contraffazione, cioè del tutto simile a quella originale ma venduta ad un prezzo molto inferiore, c'è il sequestro penale: noi la sequestriamo, ma a decidere che farne è l'autorità giudiziaria».
Francesca Pasquali
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