LA POLEMICA
ASCOLI La ricostruzione che a distanza di due anni e mezzo dal

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Mercoledì 20 Febbraio 2019, 05:04
LA POLEMICA
ASCOLI La ricostruzione che a distanza di due anni e mezzo dal sisma non parte, le mille difficoltà che quotidianamente sono costretti ad affrontare chi da quel tragico 24 agosto del 2016 ha perso tutto e che ancora non riesce a vedere la luce in fondo ad un tunnel che sembra non finire mai ed una burocrazia sempre più oppressiva e odiosa rendono la situazione generale una vera polveriera e basta un niente per accendere la miccia delle polemiche. Soprattutto in questi ultimi mesi dove il livello di sopportazione dei cittadini è ridotto al lumicino, soprattutto quando in ballo ci sono finanziamenti per il terremoto ma che potrebbero essere destinati a progetti che poco hanno a che vedere con la ricostruzione o con i territori colpiti dal sisma.
Nel mirino
E a finire del mirino è sempre più spesso la Regione Marche, considerata da molti matrigna insensibile nei confronti dei suoi figli del sud del territorio e madre premurosa per quelli delle province di Ancona e Pesaro. L'ultima polemica, in ordine di tempo, che è scoppiata e che ha avuto ampio risalto essendo stata amplificata anche sui principali social, è quella che riguarda i finanziamenti europei destinati all'efficientamento energetico, sempre relativi all'Asse 8 che prevede fondi per Prevenzione sismica e idrogeologica, miglioramento dell'efficienza energetica e sostegno alla ripresa socio-economica delle aree colpite dal sisma. Ebbene a far sobbalzare sulla sedia alcuni terremotati è stato il fatto che su un totale complessivo di ben 18 milioni di euro di interventi previsti sul territorio regionale, ben 11 sono destinati a territori al di fuori del cratere sismico.
Nel dettaglio
Un milione di euro ciascuno è destinato per l'adeguamento sismico ed efficientamento energetico delle sala operative integrate della protezione civile di Pesaro e Fermo; 9 milioni di euro serviranno per i lavori nelle sedi della Regione: 3 per Palazzo Rossini, 3 per Palazzo Raffaello e altri 3 per quelli di via Sanzio ad Ancona. A questi poi si aggiungono i finanziamenti destinati alle opere da realizzare nelle aree colpite del cratere a cominciare dai 3,2 milioni necessari per il complesso termale Santa Lucia di Tolentino, un milione di euro per la Soi di Macerata, 600mila per quella di Ascoli e, infine, 2,2 milioni per il complesso di via Alfieri a Macerata. Non appena la delibera è stata pubblicata l'ira e il disappunto dei cittadini si sono tradotti in post di fuoco nei confronti della Regione Marche. Tanto che la stessa Anna Casini, vice presidente della giunta regionale, è dovuta intervenire per chiarire con un proprio commento sotto al post pubblicato da Emidio Albanesi nel quale si domandava «11 milioni fuori dal cratere!?» .
La replica
La replica della vice presidente della giunta regionale non si è fatta attendere e rivolgendosi amichevolmente al suo interlocutore, gli ha voluto dare un consiglio scrivendo: «Prima di pubblicare stralci di atti che sono parti di una programmazione più ampia dovresti toglierti i punti interrogativi e dare un giudizio! Altrimenti il tuo post non ha senso neppure per chi potrebbe capire.». Alla base della puntualizzazione dell'assessore Casini c'è il fatto che quei finanziamenti sono destinati a edifici pubblici ritenuti strategici e, per questo motivo, legittimati a richiedere e ad ottenere le risorse necessarie. Si tratta, infatti, di adeguare i palazzi in cui sono ubicati gli uffici regionali oppure dove si svolge l'attività politica e amministrativa. Gli altri sono invece per le sale operative della protezione civile e quindi pertinenti rispetto all'asse di finanziamento.
Luigi Miozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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