Giro di vite di Palazzo Arengo a seguito del censimento Molte associazioni morose regolarizzano la loro posizione

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Sabato 23 Settembre 2017, 05:00
L'EVASIONE
ASCOLI È il momento di fare luce sui circa cento punti di illuminazione della città che risultano al servizio di aree private. Un centinaio di pali con lampade che da decenni si trovano su spazi che non sono di proprietà pubblica e che, quindi, gravano sulle tasche della comunità facendo luce anche in aree, cortili, piazzali o giardini di proprietà privata. Ma ora, dopo aver effettuato un censimento l'Arengo parte con il giro di vite e si prepara a sanare tutte le situazioni irregolari incancrenitesi nel corso dei decenni.
L'obiettivo
Casi che addirittura risalgono a circa 30 anni fa e che adesso affiorano dopo questo monitoraggio a tappeto programmato proprio per fare chiarezza. La strategia? Recuperare il costo sostenuto per quei 100 punti luce che dovranno essere a carico dei privati in altrettante installazioni, gradualmente, al servizio di quelle zone meno servite dal punto di vista della pubblica illuminazione. Nell'ambito della cura dimagrante predisposta dall'Arengo per le spese comunali e della cancellazione degli eventuali sprechi, nel nome della spending review e su indirizzo del sindaco Castelli, si è innescata una stretta sinergia tra gli assessori al bilancio, Daniele Gibellieri, e al patrimonio, Giovanni Silvestri, proprio per provare a sanare le situazioni anomale relative all'utilizzo dei beni comunali e ai costi sopportati finora anche per alcune situazioni non regolarizzate da decenni. In questo ambito, forbici alla mano, si è iniziata una manovra mirata proprio ad azzerare quei costi non dovuti e pagati a beneficio di privati. Proprio da questi presupposti, nelle ultime ore l'assessore Silvestri ha anche avuto un confronto con i tecnici in relazione ai numerosi casi di strade e aree di proprietà privata per le quali finora l'Arengo ha sostenuto costi di servizi come l'illuminazione e la manutenzione. Una situazione complessa che si trascina da decenni e decenni, alla quale ora Silvestri e Gibellieri in sinergia con i tecnici e gli uffici contabili, stanno lavorando per mettere una pezza dopo un lunghissimo periodo in cui non si è mai riusciti a sistemare la questione. Aldilà delle difficoltà da superare a livello procedurale e burocratico, ad esempio per il passaggio di alcune strade da private a comunali, per regolarizzare servizi come la pubblica illuminazione e la manutenzione, il dato numerico riferito al censimento di questi punti luce che non si trovano su aree pubbliche è eloquente del fenomeno verificatosi nel corso degli anni: sono 100 i pali della pubblica illuminazione al servizio di zone di proprietà privata, su un totale di circa 12.300 punti luce presenti su tutto il territorio comunale.
I costi
Un numero comunque significativo non tanto per l'importo dei costi, considerando che ogni punto luce costa all'Arengo circa 80 euro e, quindi, la spesa per questi 100 pali fuorilegge sarebbe di circa 8000 euro all'anno (anche se, moltiplicando per 30 anni si tratterebbe comunque di 240 mila euro), ma soprattutto per l'incidenza che queste lampade potrebbero avere magari per andare ad integrare l'illuminazione in quelle zone dove si segnalano carenze o dove regna il buio.