Ferretti: «Le cause più importanti sono la drammatica riduzione dei trasferimenti da Regione e Stato e l'incertezza normativa»

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Lunedì 26 Giugno 2017, 05:00
L'APPELLO
ASCOLI Il campanello d'allarme suona ancora. E non smette di suonare. Un allarme sociale che riguarda da vicino tutte quelle famiglie ascolane in difficoltà, sia per le problematiche economiche che per i servizi di assistenza ai propri anziani o a loro congiunti con disabilità ora rimessi in discussione da normative e mancanza assoluta di fondi, sia regionali che statali, che tagliano le gambe ai centri diurni per anziani e quelli per disabili e ad altri servizi di supporto sociale indispensabili per garantire una rete di protezione sul territorio. Ed ora, inevitabilmente, con gli Ambiti sociali rimasti praticamente a secco di finanziamenti e l'Arengo che si ritrova tra incudine e martello, con i segnali disperati che arrivano proprio dalle famiglie, costrette a caricarsi di ulteriori costi, come quelli delle rette, che non sono in grado di reggere. Serve una svolta, un atto di coraggio per tamponare l'emergenza, uno scatto di reni per garantire sostentamento ai servizi sociali nel territorio dei comuni dell'Ambito XXII prima che sia troppo tardi. E che i servizi finora garantita alzino bandiera bianca.
L'appello
L'appello delle famiglie trova un'eco nelle parole dell'assessore comunale alle politiche sociali, nonché vice sindaco, Donatella Ferretti che ribadisce quanto già segnalato nel corso dell'ultimo consiglio comunale aperto sulla sanità, in attesa di risposte concrete e immediate. «La situazione del sociale vive un momento decisamente non felice. queste le parole della Ferretti E lo dico anche in nome di quella integrazione socio-sanitaria che da anni è protagonista dei Piani della Regione Marche, ma che stenta a concretizzarsi, anche se sul nostro territorio grazie alla collaborazione di tutti questa tela siamo riusciti un pochino a tesserla. Le difficoltà che, però, sta vivendo il sociale, hanno una doppia natura: una è la drammatica riduzione dei trasferimenti dalla Regione e dallo Stato e l'altra è costituita dall'incertezza normativa e da provvedimenti che provocano forse più danni dell'esiguità delle risorse economiche». «Qui i servizi sociali prosegue Donatella Ferretti - vengono erogati dal Comune e dell'Ambito sociale. L'Ambito è nato circa 15 anni fa da una lodevole iniziativa della Regione Marche per garantire servizi anche ai comuni più piccoli che non se li sarebbero potuti permettere. Oggi, però, siamo arrivati ad una riduzione drastica dei finanziamenti agli Ambiti sociali: da 11 milioni del 2014 si è passati ai 7 del 2015 e, a quanto sembra, agli zero attuali. Noi, di fatto, stiamo portando avanti i servizi e la macchina organizzativa con le economie ottenute negli anni precedenti. E' un situazione che va sanata. Dal punto di vista dei problemi normativi, ad esempio la legge 18, ovvero la legge quadro sulla disabilità e i relativi servizi, è stata di fatto superata da delibere della giunta regionale come quella sui centri diurni e residenziali. Questi centri, che sotto la gestione Spacca dovevano essere finanziati, sono stati sanitarizzati e così si sono persi i connotati sociali».
I fondi
«In un centro aggiunge l'assessore alle politiche sociali - una volta veniva considerato il numero degli operatori sulla base degli utenti».