È chiaro che se tutto dovesse andare liscio senza intralci il gruppo straniero

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Lunedì 21 Agosto 2017, 05:00
È chiaro che se tutto dovesse andare liscio senza intralci il gruppo straniero è disposto a presentare un piano industriale per rilanciare lo stabilimento di Campolungo anche dal punto di vista occupazionale.
Le potenzialità
La Ocma si è ingrandita negli anni Novanta, creatura dell'imprenditore Marino Costantini, ex vice presidente dell'Ascoli calcio dopo la morte di Costantino Rozzi, già alla guida del Teramo calcio. Il tribunale di Ascoli ha dichiarato il fallimento dell'azienda nominando come curatori Carlo Cantalamessa e Filippo Di Leonardo. La Ocma, specializzata nella produzione di sistemi per serramenti ed estrusi industriali è andata in difficoltà dopo la crisi mondiale del settore dell'alluminio. La famiglia Costantini ha chiesto soccorso agli istituti bancari ma in questa generosa operazione di salvataggio dell'azienda inevitabilmente si è indebitata. E così alla fine del 2012 la proprietà, schiacciata dal peso degli oneri anche con l'erario, ha dovuto issare bandiera bianca presentando domanda di concordato preventivo. La Ocma, pur avendo tutte le potenzialità per potersi rimettere in carreggiata è affogata in un mare di debiti. Un'esposizione, secondo la relazione in possesso del tribunale, superiore ai sessanta milioni di euro con gli istituti bancari e con l'erario. Ma è anche vero che l'azienda poteva contare su impianti e strumentazioni di alta tecnologia del valore di decine di milioni di euro. Qualità che il gruppo dell'Est Europa ha monitorato a distanza fino a formalizzare la proposta di acquisto al palazzo di giustizia. E così dopo l'ex Sime, un'altra storica azienda ascolana potrebbe presto rivedere la luce.
Mario Paci
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