Alloggi fantasma e crolli Scatta l'allarme in centro

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Mercoledì 20 Settembre 2017, 05:00
IL DEGRADO
ASCOLI Antichi palazzi che vanno in pezzi. . E non si tratta solo di postumi del sisma, visto che nella maggior parte dei casi si tratta di episodi relativi ad edifici che avevano dato qualche problema già prima dello sciame sismico recente. Attualmente sono diversi i palazzi vecchi e malandati da cui vengono giù parti di mura e di calcinacci. Sono zone rosse che si riconoscono non certo per lavori di ripristino in atto, volti a mettere in sicurezza strutture fatiscenti e quindi per tutelare la vita di abitanti e visitatori. Tali luoghi di pericolo si individuano solo perché sono circondati da macerie più o meno vistose, il cui perimetro esterno è malamente transennato, non in grado ovviamente di poter mettere al riparo da eventuali nuovi crolli i passanti che sono in transito.
Gli sbarramenti
Gli sbarramenti in alcuni casi rischiano di essere eterni, come alto può essere il rischio per l'incolumità di coloro che nei pressi di certi palazzi fatiscenti sono costretti a passare per varie ragioni. . E' il caso della villetta abbandonata in via Ricci che, anno dopo anno, continua a perdere pezzi al punto che il Comune mesi fa ha dovuto circondare l'area da transenne che, oltre a far sembrare ai visitatori l'ingresso di Ascoli come una zona di guerra, finiscono con il complicare il già arduo traffico veicolare lungo la strada dell'Annunziata, di sicuro l'arteria più trafficata, scomoda e pericolosa della città. La situazione è apparsa in tutta la sua drammatica staticità nell'ultimo periodo estivo, quando una parte dei visitatori ha fatto notare come questi angoli lasciati alla precarietà e all'abbandono non rendessero giustizia alla bellezza del capoluogo piceno.
Case disabitate
Soprattutto alla parte più antica della città, dove attualmente risulta che oltre il 15 % delle case sia inabitato. La passeggiata turistica per molti si apre in corso Mazzini dove, a pochi passi dalla chiesa del Carmine, appare uno lunga sequenza di palazzi fantasma, dall'ex Distretto Militare a palazzo Saladini Pilastri, dove si verificano frequenti cedimenti di intonaci e cornicioni. E non va meglio a chi è in cerca con il proprio telefonino o apparecchio fotografico di bellezze da immortalare nei pressi dei teatri cittadini. A chi vuole raggiungere il teatro romano capita di imbattersi nello scempio di via San Giuliano, da settimane oggetto continuo di cadute di frammenti di mura da un edificio in condizioni precarie, mentre coloro che si aggirano nei pressi del teatro Ventidio Basso hanno modo di di osservare i detriti accumulati a terra, provenienti da vecchie case di rua Pietro Dini, proprio nei pressi dell'entrata laterale del Massimo cittadino.
«Almeno con l'avvio della nuova stagione di prosa il Comune cercherà di evitare tutto questo?» si chiede di fronte alle transenne presenti la docente Nunzia De Caro, giunta ad Ascoli per qualche giorno di vacanza proprio perché innamorata dell'architettura antica esistente nel centro Italia. Di sicuro, la presenza di macerie - sotto gli occhi di residenti e turisti - non fa dimenticare il ricordo di uno dei periodi più dolorosi per il territorio, da cui è necessario affrancarsi il prima possibile.
Filippo Ferretti
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