Un terzo dei richiedenti arrivati in provincia è nelle case di Ancona

2 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Settembre 2017, 05:00
ANCONA La città di Ancona si fa carico da sola di oltre un terzo dei richiedenti asilo ospitati nella provincia e si colloca nel rapporto di uno a 8 rispetto a tutta la regione. Secondo gli ultimi dati disponibili (agosto scorso) le Marche sono chiamate dal governo ad accogliere 5.304 migranti, ospitati in attesa che venga loro riconosciuto o meno lo status di rifugiato. Di questi, 598 sono sistemati in strutture del capoluogo dorico. La provincia di Ancona, invece, si occupa nel complesso di 1.564 stranieri ed è la capofila a livello regionale, seguita da Pesaro-Urbino (1.241), Macerata (1.141), Ascoli (719) e Fermo (639).
Il summit
I numeri erano emersi durante un summit convocato in estate dal prefetto di Ancona, Antonio D'Acunto, con gli altri quattro prefetti marchigiani, i vertici provinciali delle forze di polizia e l'Anci Marche, dopo un incontro al Viminale in cui Marco Minniti, ministro dell'Interno, aveva aggiornato i prefetti dei capoluoghi di regione sulla situazione degli sbarchi. Dei 598 richiedenti protezione internazionale presenti ad Ancona, solo una piccola parte è gestita dal Comune e dagli enti locali attraverso la rete Sprar, il Sistema protezione richiedenti asilo: il progetto include 56 posti per adulti e 15 per minorenni. Tutto il resto è a carico dei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) gestiti dalla prefettura. Il Comune spera di dimezzare la quota nel giro di un paio d'anni: va in questa direzione la delibera della giunta di aumentare i posti Sprar a 330 entro il 2019, in modo da non avere più arrivi d'emergenza.
Le norme
Dal suo insediamento, nel gennaio 2016, il prefetto D'Acunto è riuscito a raddoppiare i Comuni inseriti nel sistema Sprar, che consente alle amministrazioni locali di gestire l'accoglienza senza andare in affanno di fronte a ondate di arrivi improvvisi: prima i Comuni coinvolti erano 14 su 47 di tutta la provincia, oggi sono 28. Tuttavia, ce ne sono ancora 18 a quota zero migranti e altri 17 sotto la soglia prevista. Per scongiurare eccessive concentrazioni di stranieri in singoli quartieri o piccoli borghi, l'Anci e il Viminale hanno stabilito dei tetti: i centri sotto i 2 mila residenti possono ospitare al massimo 6 migranti, agli altri viene destinata una quota di 3,3 richiedenti asilo ogni mille abitanti.
s. r.
© RIPRODUZIONE RISERVATA